La Cdu della cancelliera perde il Baden Wuerttemberg dopo 58 anni di dominio. Crollano anche gli alleati della Fdp. Spinti dalla protesta contro l'energia nucleare i Verdi vincono con un risultato superiore alle migliori aspettative
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La Cdu della cancelliera tedesca Angela Merkel ha perso uno dei suoi Land più importanti, il Baden-Wuerttemberg (Sud), dove governava da circa 60 anni, e la sua alleata nella coalizione federale - la Fdp - è uscita dal Parlamento della Renania-Palatinato (sudovest): spinti dalla protesta contro l'energia nucleare, i Verdi si sono aggiudicati le elezioni odierne in entrambe le regioni - dove formeranno alleanze con la Spd - e per la leader conservatrice il futuro diventa molto più incerto e difficile.
La Merkel, secondo alcuni osservatori, non può che prendersela con se stessa per questa debacle, in gran parte legata alla sua controversa politica sul nucleare, ma anche alle recenti decisioni sulla Libia. Da una parte, c'è l'astensione della coalizione al voto del Consiglio di sicurezza Onu sull'intervento militare contro il dittatore Muammar Gheddafi; dall'altra, c'è la clamorosa rapida marcia indietro sull'energia atomica. Entrambe le decisioni, secondo l'opposizione, sono state prese per moti di "convenienza elettorale".
E' stata proprio la protesta contro il nucleare a contribuire di più al successo dei Verdi, oltre ogni aspettativa. Il partito guidato da Claudia Roth e Cem Oezdemir è volato al volato al 25% nel Baden-Wuerttemberg, più del doppio rispetto all'11,7% del 2006, ed è passato dal 4,6% al 15,4% nella Renania-Palatinato (secondo i primi exit poll). Risultato: nel Baden- Wuerttemberg, uno dei due Land tedeschi che conta sei voti nella Camera alta dei rappresenti regnali (il Bundesrat), i conservatori della Merkel escono dal governo dopo 59 anni: per la Cdu, che dal 2006 e' potere con la Fdp, si tratta di una sconfitta storica. Insieme alla Fdp, ha ottenuto solo il 44,1% contro il 54,9% del 2006. Allo stesso tempo, i Verdi possono formare una nuova coalizione con la Spd (che è scesa lievemente dal 25,2% del 2006 al 23,5%), avendo ottenuto insieme una maggioranza del 48,5%. In particolare, questo Land potrebbe vedere l'ascesa alla poltrona di governatore del primo esponente Verde regionale del paese, Winfried Kretschmann.
Per molti esperti, le elezioni del 27 marzo - soprattutto quella nel Baden- Wuerttemberg - sono state un referendum sulla leadership della Merkel. Non a caso, i risultati di questi voti regionali peseranno non poco sul futuro della coalizione a Berlino. A cominciare dalla posizione del leader della Fdp, il ministro degli Esteri e vice cancelliere Guido Westerwelle, che potrebbe essere spinto alle dimissioni. Un'eventualità, questa, che costringerebbe la Merkel a un umiliante rimpasto di governo dopo l'uscita forzata dell'ex ministro della Difesa, Karl-Theodor zu Guttenberg per lo scandalo della tesi di dottorato copiata.
Westerwelle non si è pronunciato sul suo futuro politico, limitandosi a dare tutta la colpa al nucleare. "E' stato un voto sul futuro del nucleare - ha commentato a caldo -. Abbiamo capito". E poi: "Per noi Liberali questa è una serata difficile. Abbiamo perso queste elezioni". Anche secondo il leader della Spd, Sigmar Gabriel, " è stata presa la decisione definitiva sulla fine dell'energia nucleare in Germania".
Una conclusione, questa, che forse la Merkel ha tratto troppo tardi. Dopo mille incertezze ed esitazioni di fronte al disastro di Fukushima, infatti, la cancelliera ha auspicato solo questa settimana un'uscita dal nucleare il prima possibile. Ma la marcia indietro non è servita a salvare la Cdu dal baratro nel Baden-Wuerttemberg. Anzi, molti commentatori sono convinti che ha solo aumentato la crisi di credibilità della leader. Tanto che anche il 26 marzo centinaia di migliaia di tedeschi sono scesi in piazza per chiedere l'abbandono immediato di questa forma di energia.
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