La Lega Araba: no ai bombardamenti in Libia

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La Russa e Frattini sottolineano il positivo coinvolgimento dei Paesi arabi nella gestione della crisi con Tripoli, ma il segretario generale Moussa dichiara: "Quello che è successo non è imporre una no fly zone. Noi vogliamo proteggere i civili"

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La Lega Araba prende le distanze dai bombardamenti sulla Libia.
Proprio mentre il ministro della Difesa Ignazio La Russa comunicava di aver notificato ufficialmente "al segretario generale e alla Lega Araba l'adesione dell'Italia alla coalizione che intende dare seguito alla risoluzione Onu 1973 per salvaguardare la vita dei civili libici" e mentre il ministro degli Esteri Franco Frattini sottolineava in un'intervista telefonica a Canale5 l'importanza di avere il sostegno della Lega Araba in questa azione militare, dal segretario generale della Lega Araba Amr Moussa è arrivata una dichiarazione secca e preoccupata.

"La protezione dei civili non richiede operazioni militari", ha sottolineato Moussa. "Quello che è successo è diverso dall'obiettivo di imporre una no fly zone e quello che vogliamo è proteggere i civili e non bombardarli". E ha ricordato che la risoluzione 1973 del Consiglio di sicurezza sulla Libia afferma il divieto di ogni tipo di "invasione e di occupazione".

Frattini: "Importante sostegno Lega Araba"
- Poco prima Frattini aveva sottolineato l'importanza del coinvolgimento nella cosiddetta "coalizione dei volenterosi" di alcuni paesi non inseriti nelle alleanze occidentali. "Questi paesi - dice - hanno dato, in primo luogo, un aiuto politico è questo non c'era mai stato, né in Iraq, né in Afghanistan dove anzi i Paesi della Lega Araba erano stati contrari all'intervento occidentale. Qui, invece sono favorevoli, ci hanno detto che sosterranno attivamente la coalizione internazionale; il Qatar e gli Emirati stanno definendo il loro apporto operativo, la stessa Turchia, che aveva avuto delle riserve, si sta adesso preparando a collaborare, a rispetto di una risoluzione internazionale che ha una ragione umanitaria rispetto alla quale tutto si deve fermare".
"Se noi vogliamo proteggere i civili libici dagli attacchi indiscriminati delle forze di Gheddafi - aggiunge - tutto il mondo deve essere unito intorno a questo obiettivo. Mi permetto di dire che l'Italia ha una tradizione storica di protezione e di difesa dei diritti umani, dei diritti dei civili e non potevamo rimanere indietro in un momento come questo."

La replica americana - Alle perplessità della Lega Araba avrebbe risposto, in via informale, Barack Obama che nel corso della sua missione in America del Sud, avrebbe spiegato che l'intervento militare intrapreso dagli Stati Uniti e dai loro alleati in Libia è giustificato dalla medesima risoluzione con cui venerdi' scorso il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha autorizzato l'imposizione di una 'no fly-zone' sul Paese nord-africano. "La risoluzione approvata dai Paesi arabi e dallo stesso Consiglio di Sicurezza comprendeva 'tutte le misure necessarie' per proteggere i civili", hanno puntualizzato anonime fonti Usa, a margine della visita di Obama in Brasile. "Abbiamo messo del tutto in chiaro come tali misure", hanno ricordato ancora le fonti, "comprendano sì la 'no fly-zone', ma vadano anche oltre".


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