Sisma in Giappone, rintracciati tutti gli italiani

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L'Unità di crisi della Farnesina ha contattato i 29 connazionali che risiedono nel nord-est del Paese. "Stanno tutti bene" ha detto l'ambasciatore Vincenzo Petrone a SkyTG24. Ascolta le voci di chi è rientrato in Italia dalle zona del sisma. VIDEO

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"I 29 italiani che avevamo nell'area colpita dallo tsunami sono stati identificati e stanno tutti bene e al sicuro". Cosi' l'ambasciatore italiano a Tokyo Vincenzo Petrone, intervenendo telefonicamente alla rubrica di SkyTg24 Pomeriggio. Fino a poche ore fa all'appello mancavano solamente due connazionali.
L'ambasciatore Petrone ha poi riferito che "i 254 segnalati in queste 72 ore come 'non
rintracciabili' sono stati ritrovati". Per il diplomatico italiano "i nostri connazionali non sono stati toccati" dai disastri naturali abbattutisi sul Giappone e "da questo punto di vista non hanno più nulla da temere".  Poi ha annunciato: "Stanno arrivando i primi aiuti europei, inclusi i nostri della Protezione civile: il primo team arriverà nella serata di martedì 15 marzo a Tokyo".

A differenza di quella francese, la legazione italiana, pur avvertendo dell'"emergenza nucleare", non ha invitato i cittadini residenti a Tokyo ad andare via. Anche se la Farnesina è tornata con un nuovo avviso a " sconsigliare di intraprendere viaggi in Giappone per ragioni non strettamente necessarie ed urgenti, anche in ragione dei comunicati dell'Agenzia Meteorologica giapponese che, se da un lato ha revocato l'allarme tsunami, dall'altro ha indicato la possibilità di nuove, anche forti, scosse di assestamento".

L'Alitalia intanto ha ripristinato i collegamenti dalla capitale giapponese. Domenica 13 marzo, infatti, è atterrato a Fiumicino il volo diretto AZ 783 con a bordo i primi connazionali rientrati dopo il sisma. "Spaventoso, terrificante", sono state le parole ripetute più spesso per raccontare il dramma. "Quando c'è stata la prima scossa eravamo ad Akiabara, il quartiere tecnologico di Tokyo", ha riferito un donna. "Per fortuna in quel momento ci trovavamo in strada - ha aggiunto - Abbiamo visto edifici oscillare in modo davvero impressionante. Si sentiva distintamente il rumore dei palazzi che si muovevano. Per fortuna le infrastrutture hanno retto. Non abbiamo visto edifici crollati, neanche lungo l'interminabile tratto di strada, circa 12 chilometri, che abbiamo percorso a piedi per rientrare in albergo. A parte noi, che eravamo letteralmente terrorizzati, la gente non si è mai fatta prendere dal panico. C'è da imparare molto dai giapponesi".


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