"Tra tanta morte, ci può essere anche tanta vita" racconta il padre Hiroshi, cuoco giapponese a Roma, ricostruendo i momenti di panico che ha vissuto la moglie prima di partorire in una delle città più colpite dal sisma
l video dell'onda anomala
Terremoto in Giappone: l'album fotografico
Terremoto Giappone: news, foto e video. Lo speciale
(in fondo all'articolo tutti i video sul sisma)
Hiroshi si emoziona quando parla della piccola Cielo. E' nata poche ore fa, tra morte e macerie. Lì a Sendai, tra quel che il terremoto e lo tsunami non sono riusciti a distruggere.
La nascita della sua prima figlia, Hiroshi, cuoco giapponese a Roma, la definisce un miracolo. E un segno: "Tra tanta morte, ci può essere anche tanta vita".
La morte a Sendai c'è, eccome. Sulla spiaggia sono stati ritrovati circa 300 cadaveri. Quelle scene, Hiroshi le ha viste in tv. "Sapevo che lì c'era mia moglie, che la mia piccola stava nascendo e non poter avere notizie è stato un inferno" racconta. Impossibile telefonare in Giappone.
Ci ha provato migliaia di volte, ma le comunicazioni risultavano interrotte. Poi, finalmente, un sms dalla moglie: "Ho avuto tanta paura, l'acqua è entrata perfino in camera. Sto bene, ho le doglie, sto per partorire". "Ho iniziato di nuovo a respirare - racconta ancora Hiroshi - e ho iniziato ad aspettare".
Un'attesa durata "un'infinità". "Fino a quando, poche ore fa, mi ha telefonato mia madre da Osaka e mi ha detto che era nata la piccola - dice emozionato - tramite Skype siamo persino riusciti a fare un ponte telefonico e ho ascoltato per pochi secondi la voce di mia moglie. E' un miracolo l'arrivo della piccola, un miracolo".
Da qui la scelta del nome, Cielo: "E' un nome che ci è sempre piaciuto e non potevamo non sceglierlo in un momento come questo, cosi' la nostra piccola potra' essere un segno di speranza tra tanto orrore".
Domani Hiroshi partirà per il Giappone, "so bene che sarà difficilissimo raggiungere Sendai ma non posso non provarci, lì c'è la mia famiglia".
In Italia, a Roma, è arrivato due anni fa, per imparare la cucina di casa nostra. Il suo sogno è di ritornare in Giappone e aprire lì un ristorante italiano. Lui, 26 anni, lei, la moglie, 36, si sono conosciuti proprio a Roma. Prima l'amicizia, poi l'amore. E ora la piccola Cielo.
La prima cosa che Hiroshi ha messo in valigia è stata proprio un regalo per lei. "Le ho comperato un cd con canzoni per bimbi - dice commosso - voglio che ascolti una musica dolce, voglio insegnarle a sorridere. Soprattutto lì in quella terra, a Sendai, dove nessuno ma proprio nessuno in queste ore ha più la voglia e forse neanche la forza per sorridere".
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Hiroshi si emoziona quando parla della piccola Cielo. E' nata poche ore fa, tra morte e macerie. Lì a Sendai, tra quel che il terremoto e lo tsunami non sono riusciti a distruggere.
La nascita della sua prima figlia, Hiroshi, cuoco giapponese a Roma, la definisce un miracolo. E un segno: "Tra tanta morte, ci può essere anche tanta vita".
La morte a Sendai c'è, eccome. Sulla spiaggia sono stati ritrovati circa 300 cadaveri. Quelle scene, Hiroshi le ha viste in tv. "Sapevo che lì c'era mia moglie, che la mia piccola stava nascendo e non poter avere notizie è stato un inferno" racconta. Impossibile telefonare in Giappone.
Ci ha provato migliaia di volte, ma le comunicazioni risultavano interrotte. Poi, finalmente, un sms dalla moglie: "Ho avuto tanta paura, l'acqua è entrata perfino in camera. Sto bene, ho le doglie, sto per partorire". "Ho iniziato di nuovo a respirare - racconta ancora Hiroshi - e ho iniziato ad aspettare".
Un'attesa durata "un'infinità". "Fino a quando, poche ore fa, mi ha telefonato mia madre da Osaka e mi ha detto che era nata la piccola - dice emozionato - tramite Skype siamo persino riusciti a fare un ponte telefonico e ho ascoltato per pochi secondi la voce di mia moglie. E' un miracolo l'arrivo della piccola, un miracolo".
Da qui la scelta del nome, Cielo: "E' un nome che ci è sempre piaciuto e non potevamo non sceglierlo in un momento come questo, cosi' la nostra piccola potra' essere un segno di speranza tra tanto orrore".
Domani Hiroshi partirà per il Giappone, "so bene che sarà difficilissimo raggiungere Sendai ma non posso non provarci, lì c'è la mia famiglia".
In Italia, a Roma, è arrivato due anni fa, per imparare la cucina di casa nostra. Il suo sogno è di ritornare in Giappone e aprire lì un ristorante italiano. Lui, 26 anni, lei, la moglie, 36, si sono conosciuti proprio a Roma. Prima l'amicizia, poi l'amore. E ora la piccola Cielo.
La prima cosa che Hiroshi ha messo in valigia è stata proprio un regalo per lei. "Le ho comperato un cd con canzoni per bimbi - dice commosso - voglio che ascolti una musica dolce, voglio insegnarle a sorridere. Soprattutto lì in quella terra, a Sendai, dove nessuno ma proprio nessuno in queste ore ha più la voglia e forse neanche la forza per sorridere".