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Le promesse mancate della lotta alla fame nel mondo rappresentate dall'italiano Cardelli.
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Cartoon Movement, network di disegnatori dai quattro angoli del globo, vuole far sopravvivere l'arte del disegno giornalistico nell'era digitale. A cominciare da una giusta remunerazione per gli autori. GUARDA LE FOTO

di Raffaele Mastrolonardo

La prima vignetta sul terremoto e lo tsunami che hanno colpito il Giappone è arrivata alle 11.30 dell'11 marzo, a poche ore dall'evento. La tradizionale bandiera bianca nipponica presentava dentro al cerchio rosso, di una tonalità più vicina al sangue rispetto all'originale, un'onda minacciosa. Ad inviarla KAP, disegnatore spagnolo, il più rapido a cimentarsi con la drammatica notizia del giorno.

Cartoon Movement, rete di vignettisti che vogliono far sopravvivere l'arte dell'illustrazione a scopo giornalistico nell'era digitale, funziona così, con la fluidità che solo il web consente. Si presentano le proprie credenziali di disegnatore, ci si iscrive al network e poi si sottopongono le creazioni al sito. La comunità e i redattori eleggono le migliori proposte che infine sono pubblicate in homepage. Accade almeno quattro volte la settimana e, particolare non secondario, i prescelti sono pagati il giusto. “150 euro a vignetta: la nostra politica è quella di remunerare dignitosamente il lavoro professionale”, spiega Tjeerd Royaards, 31 anni, olandese che insieme al collega americano Matt Bors ha dato vita al progetto. Per 3 anni parte del Video Journalism Movement, piattaforma per video-giornalisti, Cartoon Movement si muove autonomamente dal 15 dicembre dello scorso anno.

La formula adottata ha già conquistato il favore di ottanta vignettisti di 50 Paesi attratti dalla possibilità di guadagno diretto e dalla visibilità che un servizio di aggregazione di questo tipo offre per testate a caccia di disegni. “I media vengono da noi con richieste specifiche, per esempio, uno speciale di due pagine sulle rivolte in Medio Oriente. Noi facciamo un progetto e coinvolgiamo il network”, dice Tjeerd che ha studiato scienze politiche e da sette anni si dedica alla satira di china. Tra i clienti del “movimento” l'emittente olandese Radio Netherlands Worldwide, il mensile inglese The New Internationalist e il quotidiano greco To Vima.

Giornali e riviste possono anche chiedere vignette presenti sul sito. “In caso non siano state premiate e quindi remunerate da noi, tutti i proventi vanno al disegnatore”. È anche per questa capacità di moltiplicare le opportunità di vendita che su Cartoon Movement sono caricate circa 20 vignette ogni giorno, cifra che fa del sito uno dei più ampi e aggiornati depositi di disegni giornalistici della rete.
Una simile quantità di opere in formato digitale, ovviamente, apre le porte ad usi non autorizzati del materiale. “Accade spesso – dice Royaards – ma questi casi sono presto scoperti. I nostri disegnatori sono sparsi in tutto il mondo e quindi è molto difficile che ci sfugga un'appropriazione indebita”.

Nonostante i rischi, ne sono convinti qui a Cartoon Movement, il futuro delle vignette è online. E i primi progressi in questa direzione si cominciano a vedere. Lo scorso anno Mark Fiore è diventato il primo vignettista a vincere un Pulitzer per opere (animazioni in questo caso) pubblicate online. Tuttavia, la strada per un pieno riconoscimento della vignetta digitale, è ancora lunga. “Le grandi competizioni internazionali come World Press Cartoon accettano solo roba che sia stata stampata. C'è ancora un progresso culturale da fare”.
L'ambizione di Cartoon network è di essere un agente di questo cambiamento.

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