Dopo l'esodo di 70-75 mila profughi, la situazione alla frontiera tra la Tunisia e il paese libico sta raggiungendo "il punto di crisi", ha avvertito l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati
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Cresce l'allarme-profughi in Libia, Paese sempre più dilaniato dai combattimenti e dagli scontri fra le forze fedeli a Muammar Gheddafi e i rivoltosi. Circa 6mila persone, in maggioranza egiziani, sono bloccati al confine con la Tunisia a causa della chiusura della frontiera di Ras el Jedir. Le autorità vogliono stabilire una sorta di filtro per evitare una "valanga umana incontrollata". Dopo l'esodo di 70-75 mila profughi, la situazione alla frontiera tra la Tunisia e la Libia sta raggiungendo "il punto di crisi", ha avvertito l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati.
"Il nostro staff al confine tra Libia e Tunisia ci ha avvertito che la situazione sta raggiungendo il punto di crisi", ha affermato la portavoce dell'Unhcr, Melissa Fleming, la quale ha reso noto che nella sola giornata del 28 febbraio 14 mila persone hanno valicato la frontiera, il numero più alto raggiunto in un solo giorno.
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