Libia, nasce il Consiglio Nazionale. Ma Gheddafi non molla

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L'organismo, espressione dell'opposizione al regime, dovrebbe guidare la transizione democratica. Hillary Clinton fa sapere che gli Usa sono pronti a offrire "ogni tipo di assistenza" agli insorti. Il Colonnello, alla tv serba, torna ad accusare Al Qaeda

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L'opposizione al regime di Gheddafi nell'est della Libia ha affermato oggi di aver formato un Consiglio nazionale libico, precisando che non si stratta di un governo ad interim e descrivendolo come espressione della rivoluzione. Abdelhafiz Hoga, portavoce della Coalizione rivoluzionaria del 17 febbraio, ha spiegato che "non si tratta di un governo di transizione, ma di un Consiglio nazionale con sede a Bengasi perché Tripoli non è stata liberata".

Il portavoce non ha detto chi sarà il presidente né da quanti mebri è composto il Consiglio, che è ancora in via di formazione e comprenderà esponenti di tutte le città. "Quando i Consigli locali avranno ristabilito la sicurezza nelle diverse città, il Consiglio nazionale comincerà il suo lavoro politico per guidare il processo di transizione", ha aggiunto Hoga.

E oggi il segretario di Stato americano  Hillary Clinton ha detto che gli Stati Uniti sono pronti a offrire  "ogni tipo di assistenza" ai libici che desiderano deporre il  colonnello Gheddafi. La Clinton è in viaggio verso Ginevra dove domani parteciperà al Consiglio per i diritti umani. Si  tratta di una riunione già decisa in precedenza, ma che verrà monopolizzata dalla crisi libica.

Non fa però passi indietro per ora il Colonnello che, in una intervista alla tv serba, ha confermato che resterà in Libia e ha ribadito che "quanto sta avvenendo è colpa degli stranieri e di al Qaida". Il rais ha anche attaccato il Consiglio di sicurezza dell'Onu per le sanzioni e la possibilità di una inchiesta per crimini di guerra nei suoi confronti, sostenendo che la situazione a tripoli è tranquilla e le Nazioni Unite possono verificarlo.
Intanto proprio in accordo con la risoluzione delle Nazioni Unite, il governo britannico ha congelato i beni del colonnello  e dei suoi familiari.

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