Oltre un milione di manifestanti celebra i caduti della protesta. Piazza Tahir si riempie con migliaia di persone. E sul web si creano i gruppi per dare un nome o un volto alle tante vittime di questi giorni
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Domenica 6 febbraio. E' il tredicesimo giorno della protesta e l'inizio di quello che i manifestanti hanno battezzato la "settimana della resistenza". Ed è anche il giorno dei martiri, l'occasione per ricordare tutti coloro che sono morti negli scontri di questi giorni. Al Cairo migliaia di persone si sono radunate in piazza Tahir, da giorni ormai il centro della protesta, per una preghiera collettiva che unirà cristiani e musulmani. Le famiglie dei caduti porteranno cartelloni con le immagini dei loro cari e per la giornata, dedicata oggi alla memoria, non sono previsti scontri, tant'è che l'esercito ha predisposto di lasciare una parte della piazza aperta al normale traffico.
Ma il giorno dei martiri non è soltanto un momento di ricordo. L'esatto numero di quanti hanno perso la vita, infatti, non è ancora chiaro e diversi sono le persone ancora da identificare. Per questo scopo sono nati in rete alcuni servizi e gruppi per raccogliere informazioni sui caduti. Usando un semplice documento condiviso su Google Documents, qui si stanno raccogliendo informazioni, dal nome all'età fino all'occupazione, di chi è caduto nel corso degli scontri. Si va dal proprietario di un ristorante, che per protestare contro il prezzo del pane si è dato fuoco, fino al giornalista, apparentemente colpito da un cecchino mentre riprendeva gli scontri in piazza. Sul Social Network 1000memories, invece, si stanno raccogliendo le immagini di chi ha perso la vita in questi giorni. In una specie di camera mortuaria virtuale, cliccando sulle singole immagini, si scoprono nome, età e storia del caduto. Ma sono tanti ancora i nomi che non hanno un volto e i corpi senza identità.
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