Maria Sandra Mariani, 53 anni di Firenze, era in compagnia di guide locali per una escursione nel sud del Paese, vicino a Djanet
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Una cittadina italiana di 56 anni in viaggio turistico nel Sahara algerino è stata rapita da
un gruppo di uomini armati. Lo riferiscono una fonte della sicurezza algerina e l'agenzia di stampa ufficiale del Paese nordafricano, aggiungendo che il rapimento è avvenuto mercoledì sera.
Si tratta di Maria Sandra Mariani, 53 anni di Firenze. A quanto si apprende era in compagnia di guide locali per una escursione nel sud del Paese, in una zona desertica frequentata da turisti, a sud della cittadina di Djanet.
I rapitori hanno permesso alla donna di usare un telefono satellitare per chiamare il suo tour operator, che ha poi riferito l'accaduto alle autorità, ha scritto l'agenzia di stampa algerina Aps.
In un primo momento la fonte della sicurezza aveva detto che il rapimento era opera di giovani affiliati al gruppo al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqim), che sono stati in prigione in passato e che hanno aderito ad al Qaeda subito dopo essere stati scarcerati, cinque o sei mesi fa. Successivamente però Reuters ha ottenuto nuove informazioni che puntano piuttosto a un gruppo di persone coinvolte nel traffico locale di droga e di sigarette di contrabbando. "Siamo praticamente certi che si tratti di contrabbandieri", ha detto la fonte, che vuole mantenere l'anonimato. "Il gruppo cercherà immediatamente di portare l'ostaggio fuori dai confini algerini, probabilmente verso il Niger".
Esperti della sicurezza spiegano che le reti di contrabbando del Sahara spesso cooperano con insorti di al Qaeda e in alcuni casi hanno rapito persone consegnandole poi ad al Qaeda.
La Farnesina, precisando che il il ministro degli Esteri Franco Frattini ha chiesto all'ambasciata ad Algeri di attivarsi per verificare la fondatezza della notizia, dice che la Gendarmeria algerina ha riferito che la donna "sarebbe stata rapita mentre si trovava in compagnia di tre cittadini algerini facenti parte di un'escursione organizzata da un'agenzia di viaggio" a sud della città di Djanet, a 90 km dal confine col Niger. "I presunti sequestratori avrebbero lasciato andare gli accompagnatori e si sarebbero allontanati con la cittadina italiana", aggiunge il Ministero, precisando che è stato chiesto "di non mettere in atto iniziative che, laddove la ricostruzione degli eventi fosse avvalorata da concreti riscontri, possano mettere in pericolo la sicurezza" della donna. Il Ministero aggiunge che sulla vicenda "manterrà il necessario riserbo" per non interferire nelle attività di ricerca.
I ribelli che operano nell'ala nordafricana di al Qaeda sono attivi nel deserto sahariano e hanno rapito diversi stranieri, ma finora la maggiorparte della loro attività è stata in aree desertiche meridionali di confine.
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Una cittadina italiana di 56 anni in viaggio turistico nel Sahara algerino è stata rapita da
un gruppo di uomini armati. Lo riferiscono una fonte della sicurezza algerina e l'agenzia di stampa ufficiale del Paese nordafricano, aggiungendo che il rapimento è avvenuto mercoledì sera.
Si tratta di Maria Sandra Mariani, 53 anni di Firenze. A quanto si apprende era in compagnia di guide locali per una escursione nel sud del Paese, in una zona desertica frequentata da turisti, a sud della cittadina di Djanet.
I rapitori hanno permesso alla donna di usare un telefono satellitare per chiamare il suo tour operator, che ha poi riferito l'accaduto alle autorità, ha scritto l'agenzia di stampa algerina Aps.
In un primo momento la fonte della sicurezza aveva detto che il rapimento era opera di giovani affiliati al gruppo al Qaeda nel Maghreb islamico (Aqim), che sono stati in prigione in passato e che hanno aderito ad al Qaeda subito dopo essere stati scarcerati, cinque o sei mesi fa. Successivamente però Reuters ha ottenuto nuove informazioni che puntano piuttosto a un gruppo di persone coinvolte nel traffico locale di droga e di sigarette di contrabbando. "Siamo praticamente certi che si tratti di contrabbandieri", ha detto la fonte, che vuole mantenere l'anonimato. "Il gruppo cercherà immediatamente di portare l'ostaggio fuori dai confini algerini, probabilmente verso il Niger".
Esperti della sicurezza spiegano che le reti di contrabbando del Sahara spesso cooperano con insorti di al Qaeda e in alcuni casi hanno rapito persone consegnandole poi ad al Qaeda.
La Farnesina, precisando che il il ministro degli Esteri Franco Frattini ha chiesto all'ambasciata ad Algeri di attivarsi per verificare la fondatezza della notizia, dice che la Gendarmeria algerina ha riferito che la donna "sarebbe stata rapita mentre si trovava in compagnia di tre cittadini algerini facenti parte di un'escursione organizzata da un'agenzia di viaggio" a sud della città di Djanet, a 90 km dal confine col Niger. "I presunti sequestratori avrebbero lasciato andare gli accompagnatori e si sarebbero allontanati con la cittadina italiana", aggiunge il Ministero, precisando che è stato chiesto "di non mettere in atto iniziative che, laddove la ricostruzione degli eventi fosse avvalorata da concreti riscontri, possano mettere in pericolo la sicurezza" della donna. Il Ministero aggiunge che sulla vicenda "manterrà il necessario riserbo" per non interferire nelle attività di ricerca.
I ribelli che operano nell'ala nordafricana di al Qaeda sono attivi nel deserto sahariano e hanno rapito diversi stranieri, ma finora la maggiorparte della loro attività è stata in aree desertiche meridionali di confine.