Egitto: almeno 100 morti. La tensione resta alta

Mondo
egitto_rivolta_carrarmati_egitto_rivolta_militari_2_getty

Continuano le manifestazioni di protesta: al Cairo saccheggiato il museo egizio e assaltati i palazzi del potere. Il presidente Mubarak nomina un vicepresidente e il nuovo premier. I suoi familiari lasciano il Paese. Assaliti anche italiani. FOTO E VIDEO

LEGGI ANCHE: Tornano i fax contro la censura del web
Se l'Esercito rappresenta la speranza: chi sono Soleiman e Shafiq

LA MAPPA: Turisti fai da te? Occhio ai Paesi ad alta tensione

LE FOTO: Il Cairo: carri armati nelle strade - Egiziani in piazza anche in Europa - La polizia spara sulla folla - La protesta delle donne - L'album

I VIDEO: Assalto al museo egizio - In Egitto come a Tienanmen
(In fondo all'articolo tutti i video sugli scontri, i reportage e le testimonianze)

Sono oltre cento i morti e più di mille i feriti nei cinque giorni di proteste anti-governative in Egitto. La decisione con cui Hosni Mubarak ha destituito l'esecutivo non è bastata a spegnere la rivolta e anche il 29 gennaio sarà ricordato drammaticamente nella storia del Paese.

Manifestazioni e scontri in tutto il Paese - Proteste si sono svolte in tutte le principali città, con  saccheggi, anche nel prestigioso museo egizio del Cairo, edifici in fiamme, e i carriarmati dell'esercito schierati per le strade.
Nella Capitale i manifestanti si sono radunati in piazza Tahrir, l'epicentro di quella che è stata ribattezzata la Rivoluzione del 25 gennaio, per poi assaltare i palazzi del governo. Oltre che al ministero degli Interni, la folla ha tentato di espugnare anche il Dipartimento di pubblica sicurezza e la polizia ha sparato sulla folla.

Scontri sono avvenuti anche a Ismailia, lungo il canale di Suez dove migliaia di lavoratori portuali hanno attaccato la polizia dopo che erano stati rimandati indietro al lavoro. Gli agenti hanno risposto con il lancio di gas lacrimogeni e sparando proiettili di gomma. Migliaia di manifestanti hanno ingaggiato battaglia con la polizia ad Alessandria d'Egitto. Gli agenti hanno usato gas lacrimogeni e hanno sparato. Una folla di manifestanti ha attaccato il quartier generale della sicurezza a Rafah, al confine con Israele.
Il governo egiziano ha esteso la durata del coprifuoco, in vigore dalle 16 (le 15 in Italia) alle 8 (le 7 in Italia) di domenica mattina.

Gravi incidenti anche a Suez, dove, secondo quanto hanno raccontato testimoni alla rete televisiva al  Arabyia, una folla di  manifestanti avrebbe linciato e decapitato un ufficiale di  polizia. Non sono arrivate altre conferme al momento.

Il nuovo governo di Mubarak - Intanto, il presidente Mubarak ha annunciato la formazione del nuovo governo. Dopo l'azzeramento del precedente esecutivo, Mubarak ha nominato premier Ahmed Shafiqm, ministro uscente dell'aviazione civile. Alla vicepresidenza invece è stato nominato il generale Omar Suleiman, capo dei servizi segreti. Potentissimo, Suleiman ha governato in questi anni dietro le quinte con il placet del presidente Hosni Mubarak  Non è chiaro a quale strategia ubbidiscano le mosse di Mubarak, e addirittura se sia lo stesso rais a muovere le pedine e non in vertici delle forze armate, visto che i vertici dello Stato sembrano adesso nelle mani dei militari che sono sì schierati nelle strade, ma al momento non si sono scontrati con la popolazione con cui, anzi, sembrano solidarizzare.

La famiglia di Mubarak in fuga -  La famiglia del presidente, secondo al Jazira e diversi blog, sarebbe volata a Londra. Nella capitale britannica si troverebbero la first lady Suzanne, il secondogenito Gamal, il primogenito Alaa e le rispettive famiglie. Il canale televisivo di Stato ha smentito la notizia. A Tel Aviv, invece, sono rientrati i diplomatici israeliani e le loro famiglie.

L'appello di Francia,
Germania e Gran Bretagna - In serata il presidente francese Nicolas Sarkozy, il cancelliere tedesco Angela Merkel e il primo ministro inglese David Cameron, hanno lanciato un appello congiunto al presidente egiziano, Hosni Mubarak, perché "eviti ad ogni costo l'uso della violenza contro civili disarmati", e ai manifestanti affinché "esercitino pacificamente i loro diritti".
In tutte le grandi città europee si sono registrate oggi inziiative degli emigrati egiziani: sit in e slogan davanti alle sedi diplomatiche a Londra, Parigi, Milano.

L'ambasciata assiste gli italiani
-  Per quanto riguarda gli italiani presenti in Egitto, la Farnesina ha fatto sapere con un comunicato che "anche se le manifestazioni continuano a non apparire dirette contro interessi o cittadini stranieri, alcuni connazionali nelle ultime ore hanno subito attacchi o saccheggi in conseguenza degli scontri".
Il ministero degli Esteri sottolinea che "l'ambasciata d'Italia al Cairo continua a prestare la massima assistenza a tutti i connazionali" e ribadisce il consiglio a tutti i residenti di rimanere in casa ed ai turisti che ancora si trovano nelle grandi città di rimanere negli alberghi e utilizzare la massima prudenza".
Tutti i turisti sono invitati ad evitare viaggi nei Paesi del Nord Africa e del Medio Oriente in cui è salita vertiginosamente la tensione.

In migliaia bloccati all'aeroporto del Cairo - Per un "effetto collaterale" delle proteste in corso da cinque giorni al Cairo, ma soprattutto del coprifuoco decretato di conseguenza dal governo egiziano, tra 1.500 e 2.000 passeggeri sono rimasti bloccati  in aeroporto. Si tratta, secondo fonti ufficiali, per metà di turisti e per metà di egiziani, compresi operatori economici di vari settori.

La censura - Le reti di due gestori di telefonia mobile hanno ripreso a funzionare nella capitale, dopo il totale blackout di venerdì ordinato dal governo egiziano. Al Cairo continuano a essere sospesi tutti i servizi Internet. Ma le reti di attivisti, dall'estero, hanno cominciato ad inviare fax per informare gli egiziani anche sulle ultime rivelazioni di Wikileaks che riguardano Il Cairo.

Mondo: I più letti

[an error occurred while processing this directive]