Tirana: in migliaia al corteo in ricordo delle vittime

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Edi Rama, leader del partito socialista all'opposizione
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Una manifestazione pacifica si è svolta nella capitale albanese per commemorare i dimostranti uccisi venerdì nel corso della protesta contro il governo. Il leader dell'opposizione Rama: "Gli incidenti del 21 gennaio provocati dall'esecutivo". VIDEO

Scontri a Tirana: le foto

E' andata in scena la giornata del ricordo e del silenzio ma non della rassegnazione, a Tirana, per l'opposizione socialista che ha ricordato i manifestanti morti lo scorso venerdì, negli scontri durante la protesta contro il governo di Berisha. La manifestazione si è svolta pacificamente, senza gli incidenti che avevano segnato le proteste dei giorni scorsi.

Il corteo si è snodato nei pressi della Presidenza del Consiglio e sono stati deposti fiori e candele nel punto in cui i manifestanti furono uccisi dai proiettili sparati, secondo la procura che ha emesso sei mandati di cattura, dalla Guardia Repubblicana.

Tutto si è svolto nel più assoluto silenzio e non vi sono stati discorsi dei leader. Non ha parlato nemmeno il segretario del Partito socialista e sindaco di Tirana, Edi Rama, che ha aspettato la fine del corteo per tenere una conferenza stampa.

"Un popolo ha voluto riunirsi con una sola voce in un Paese in cui la voce dei cittadini si sente sempre meno", ha detto Rama, che ha esortato Usa ed Ue a "non accettare come normale un processo di transizione che non finisce mai, cosa che non accetterebbero mai nei loro Paesi"."La situazione rimane molto fragile - ha sottolineato Rama - gli incidenti del 21 gennaio scorso sono stati volutamente provocati dal Governo".

La Farnesina, intanto, ha sottolineato che "non ci sono segnali di particolare preoccupazione per la comunità economica italiana presente in Albania". I fatti albanesi sono seguiti "con particolare attenzione e preoccupazione", ha sottolineato il portavoce del ministero degli Esteri, Maurizio Massari. La Farnesina ha rivolto "un appello a tutte le parti" perché riescano a trovare una soluzione attraverso il dialogo politico. "La priorità per tutti", ha osservato ancora il portavoce, "deve essere quella di mantenere fermo l'obiettivo europeo, l'avvicinamento della fase di avvio dei negoziati (di adesione all'Ue, ndr) per i quali è necessaria una normale dialettica tra governo e opposizione".

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