Usa, Giuliani: "Pronto a correre per le prossime primarie"
MondoL'ex primo cittadino newyorkese si dice intenzionato a contendere la candidatura repubblicana per le presidenziali del 2012 se Sarah Palin deciderà di puntare alla Casa Bianca. Ci aveva già provato nel 2008
L'ex sindaco di New York, Rudy Giuliani, è pronto a ricandidarsi alle primarie repubblicane in vista delle presidenziali del 2012, se Sarah Palin, l'ex governatore dell'Alaska star dei Tea Party, deciderà di correre per la Casa Bianca.
Lo ha detto lo stesso Giuliani a Piers Morgan, il giornalista che ha sostituito Larry King in prima serata sulla Cnn. L'intera intervista andrà in onda lunedì sera, ma il sito della rete all news ne ha anticipato alcuni stralci, tra cui quello in cui il sindaco dell'11 Settembre si dice pronto a scendere in campo per la seconda volta, dopo la catastrofica esperienza del 2008.
Tre anni or sono, Giuliani aveva saltato alcune primarie, tra cui quelle in New Hampshire e in Iowa, per presentarsi soltanto in Florida, dove puntava sull'appoggio dei numerosi pensionati newyorchesi, ma è stato sbaragliato da John McCain, che ha poi vinto le primarie repubblicane.
Alla domanda se con la Palin in campo, non ci sarà più spazio per altri candidati, compreso lui, Giuliani ha risposto che non è assolutamente vero. Anzi.
Semmai sarà vero il contrario. "Io mi considero un repubblicano moderato, per cui - osserva l'ex sindaco italo-americano - le mie migliori chance, se ne ho alcune, stanno proprio nel mostrare il contrasto tra me e lei".
Altri candidati repubblicani che potrebbero scendere in campo contro il presidente Barack Obama sono l'ex Governatore dell'Arkansas Mike Huckabee, il preferito dai sondaggi almeno per il momento, oltre all'ex Governatore del Minnesota Tim Pawlenty.
Si parla anche dell'ambasciatore Usa in Cina, John Huntsman, un ex Governatore, repubblicano, della Utah, che ha però l'handicap di essere un mormone.
E' stato proprio Obama, un democratico, a nominarlo ambasciatore in Cina, vista la sua conoscenza della regione oltre al fatto che parla correntemente mandarino.
C'è stato un divertente siparietto, nei giorni scorsi alla Casa Bianca. All'inizio della conferenza stampa congiunta di Obama e del presidente cinese Hu Jintao, è stato chiesto al presidente Usa che cosa pensasse del suo ambasciatore a Pechino, peraltro presente nella East Room della Casa Bianca.
Obama ha naturalmente avuto parole di elogio nei suoi confronti. La Palin, se come sembra si candiderà alle primarie, dovrà guardare anche a destra. Michelle Bachmann, una deputata ultraconservatrice del Minnesota, anch'essa vicina ai Tea Party oltre ad essere una bella donna politicamente molto aggressiva, si è appena recata in Iowa, lo Stato che organizza le primarie per primo (con il sistema dei caucus), all'inizio del gennaio che precede le presidenziali.
L'Iowa spesso dà il tono della campagna insieme al New Hampshire, dove le primarie si svolgono pochi giorni dopo. Des Moines, la capitale dell'Iowa, ha accolto molte bene la deputata ieri, e la Bachmann intende rispondere, a nome dei Tea Party, al discorso sullo Stato dell'Unione che Obama pronuncerà a Capitol Hill martedì notte. Il partito repubblicano ha affidato invece la replica a Paul Ryan, un deputato del Wisconsin, presidente della commissione bilancio, ma a dir vero semi-sconosciuto e sicuramente meno incisivo della Bachmann.
Lo ha detto lo stesso Giuliani a Piers Morgan, il giornalista che ha sostituito Larry King in prima serata sulla Cnn. L'intera intervista andrà in onda lunedì sera, ma il sito della rete all news ne ha anticipato alcuni stralci, tra cui quello in cui il sindaco dell'11 Settembre si dice pronto a scendere in campo per la seconda volta, dopo la catastrofica esperienza del 2008.
Tre anni or sono, Giuliani aveva saltato alcune primarie, tra cui quelle in New Hampshire e in Iowa, per presentarsi soltanto in Florida, dove puntava sull'appoggio dei numerosi pensionati newyorchesi, ma è stato sbaragliato da John McCain, che ha poi vinto le primarie repubblicane.
Alla domanda se con la Palin in campo, non ci sarà più spazio per altri candidati, compreso lui, Giuliani ha risposto che non è assolutamente vero. Anzi.
Semmai sarà vero il contrario. "Io mi considero un repubblicano moderato, per cui - osserva l'ex sindaco italo-americano - le mie migliori chance, se ne ho alcune, stanno proprio nel mostrare il contrasto tra me e lei".
Altri candidati repubblicani che potrebbero scendere in campo contro il presidente Barack Obama sono l'ex Governatore dell'Arkansas Mike Huckabee, il preferito dai sondaggi almeno per il momento, oltre all'ex Governatore del Minnesota Tim Pawlenty.
Si parla anche dell'ambasciatore Usa in Cina, John Huntsman, un ex Governatore, repubblicano, della Utah, che ha però l'handicap di essere un mormone.
E' stato proprio Obama, un democratico, a nominarlo ambasciatore in Cina, vista la sua conoscenza della regione oltre al fatto che parla correntemente mandarino.
C'è stato un divertente siparietto, nei giorni scorsi alla Casa Bianca. All'inizio della conferenza stampa congiunta di Obama e del presidente cinese Hu Jintao, è stato chiesto al presidente Usa che cosa pensasse del suo ambasciatore a Pechino, peraltro presente nella East Room della Casa Bianca.
Obama ha naturalmente avuto parole di elogio nei suoi confronti. La Palin, se come sembra si candiderà alle primarie, dovrà guardare anche a destra. Michelle Bachmann, una deputata ultraconservatrice del Minnesota, anch'essa vicina ai Tea Party oltre ad essere una bella donna politicamente molto aggressiva, si è appena recata in Iowa, lo Stato che organizza le primarie per primo (con il sistema dei caucus), all'inizio del gennaio che precede le presidenziali.
L'Iowa spesso dà il tono della campagna insieme al New Hampshire, dove le primarie si svolgono pochi giorni dopo. Des Moines, la capitale dell'Iowa, ha accolto molte bene la deputata ieri, e la Bachmann intende rispondere, a nome dei Tea Party, al discorso sullo Stato dell'Unione che Obama pronuncerà a Capitol Hill martedì notte. Il partito repubblicano ha affidato invece la replica a Paul Ryan, un deputato del Wisconsin, presidente della commissione bilancio, ma a dir vero semi-sconosciuto e sicuramente meno incisivo della Bachmann.