Scontri in Albania, gli spari ripresi da un video

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Il fermoimmagine del video acquisito dalla procura di Tirana e diffuso sabato 22 gennaio 2011 dimostrerebbe come a uccidere un dimostrante durante la protesta di piazza organizzata dall'opposizione sia stato un membro della Guardia di Repubblica, appostato all'interno della sede del governo
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Tre morti durante la protesta. Il premier Berisha: "Non sono stati colpiti dagli agenti". Ma secondo le riprese, ad aprire il fuoco sarebbe stato un membro della Guardia Repubblicana. La Procura ordina l'arresto di 6 ufficiali. IL FILMATO SHOCK

Proteste, scontri e soprattutto tre morti. Venerdì 21 gennaio, a Tirana, le manifestazioni del'opposizione sono finite nel sangue . Gli scontri sono avvenuti in seguito ai cortei indetti dal partito socialista, che chiede le elezioni anticipate, dopo cheil vice primoministro Ilir Meta lo scorso 14 gennaio si è dimesso perché accusato di corruzione.
Contro il governo di Sali Berisha, per strada sono scese circa 20mila persone e le autorità hanno schierato 400 agenti di polizia di fronte alla sede del governo.

Chi ha sparato? - Il premier Sali Berisha ne è certo e lo ha ribadito anche in conferenza stampa: le 3 vittime degli scontri non sono state colpite da armi in possesso degli agenti. "Secondo i primi accertamenti, le vittime sono state colpite da distanza ravvicinata e da un tipo di arma che non è in dotazione né della polizia né della guardia repubblicana", ha spiegato Berisha secondo il quale "probabilmente erano armi con il silenziatore. Tuttavia - ha aggiunto - saranno gli esperti che preciseranno tutto".

Un video racconta un'altra versione
- La procura di Tirana, che sta indagando sull'uccisione dei tre, però, ha acquisito un video che dimostrerebbe inequivocabilmente come a sparare sia stato un membro della Guardia di Repubblica, appostato all'interno della sede del governo.
Le immagini, realizzate da un cameraman dell'emittente albanese News24, mostrano il militare in ginocchio al riparo di una nicchia dentro il giardino del governo, poi si vede la fiammata dello sparo e contemporaneamente il dimostrante stramazzare al suolo morto. L'uomo colpito sembra essere in realtà uno piuttosto incuriosito e fino al momento dello sparo era fermo sulla strada davanti al palazzo del Consiglio dei ministri con lo sguardo rivolto all'interno.
Le stesse immagini mostrano il cadavere del secondo manifestante, ucciso in quegli stessi istanti, e che si trova a meno di quindici metri di distanza dal primo. La sequenza tuttavia non chiarisce se sia stato colpito dallo stesso agente.

Guarda il video


Sei arresti - Presa visione del video, la Procura ha ordinato l'arresto di sei ufficiali della Guardia Repubblicana accusati di omicidio plurimo per la morte dei dimostranti alla manifestazione dell'opposizione di venerdì.

L'opposizione: "Il governo si è sporcato le mani di sangue" -
"Il governo si è sporcato le mani di sangue", ha accusato il partito socialista. Ma per il premier Berisha, "i fatti accusano direttamente il leader dell'opposizione, l'organizzatore - ha detto - di un tentativo di colpo di Stato".
Secondo il capo dell'esecutivo, l'opposizione "ha tentato di applicare lo scenario tunisino, ma ha fallito". Berisha ha parlato di "elementi criminali e trafficanti usati per assalire le istituzioni".
Aggiungendo: "Nessuno deve pensare di poter invadere le istituzioni di questo paese. Chiunque lo faccia sarà punito con forza dalla legge", ha precisato Berisha secondo il quale non ci sono le condizioni per una soluzione politica (elezioni anticipate, n.d.r.) come chiesto dall'opposizione. "Le elezioni politiche - ha ribadito con decisione - si svolgeranno solo nel 2013", quando scadrà il mandato della maggioranza. 
"Il governo ha condannato a morte i manifestanti", ma "l'opposizione resisterà". ha dichiarato il capo dell'opposizione Edi Rama.

La condanna della Ue - Intanto l'Unione europea rivolge un appello alla moderazione a tutte le parti in causa. "Manifestare è uno strumento della libertà di espressione e permette ai cittadini di radunarsi pacificamente, deploriamo che gli avvenimenti siano degenerati in una spirale di violenza", affermano in un comunicato congiunto la responsabile della Ue per la politica estera Catherine Ashton e il commissario all'allargamento Stefan Fuele.
Esprimendo il proprio "rammarico" per la perdita di vite umane, Ashton e Fuele fanno "appello a tutte le forze politiche albanesi a mantenere la calma".

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