Caso Calipari, la vedova: "Lo hanno tradito due volte"

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Secondo le rivelazioni di Wikileaks l'Italia bloccò le indagini sul funzionario del Sismi ucciso dal "fuoco amico" a Baghdad. La moglie Rosa Villeco: "Abbiamo sempre saputo che il governo non avrebbe premuto sull'acceleratore"

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"Nessuna sorpresa, da sempre abbiamo saputo che il governo italiano non avrebbe premuto il piede sull'acceleratore alla ricerca della verità sulla morte di mio marito". Rosa Villeco Calipari, moglie dell'agente del Sismi ucciso dal "fuoco amico" a Baghdad nel 2005 commenta così su tutti i giornali le rivelazioni di Wikileaks (guarda la rassegna stampa nel video in alto).

Il cable delle polemiche - Secondo un cable pubblicato dal sito di Julian Assange il governo italiano ostacolò le indagini sulla morte dell'agente. L'ambasciatore Mel Sembler, nel maggio del 2005, dopo un incontro con Gianfranco Fini (all'epoca ministro degli Esteri), il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta e il capo del Sismi Niccolò Pollari, venne convinto che "il rapporto italiano era costruito specificatamente per evitare altre indagini da parte della magistratura".

La reazione della vedova - E proprio quel rapporto viene ricordato dalla vedova, deputato del Pd. "Ricordo che la sera prima che fosse pubblicato - spiega alla Stampa - il direttore del Sismi Nicolo Pollari, e il capo gabinetto mi portarono una copia della relazione. La lessi e lanciai in aria le pagine finali di quella relazione. Rivolgendomi a Pollari dissi: "Avete tradito Nicola...".
Rosa Calipari prosegue giudicando "pilatesco" l'esito del processo e rifiuta l'ipotesi di una commissione parlamentare d'indagine sul caso: "No, per carità. Ho visto come sono finite le commissioni d'inchiesta parlamentari...i miei figli hanno diritto a vivere serenamente.

Palazzo Chigi: "Wikileaks fuorviante" - "Ancora una volta i resoconti di Wikileaks attribuiti all'ambasciatore americano in Italia corrono il rischio di accreditare posizioni, non solo mai assunte dal governo italiano, ma esattamente contrarie alla verità. Evidentemente, in quei resoconti si sono scambiati i desideri con la realtà, le domande con le risposte. E le valutazioni personali di diplomatici americani a Roma si sono trasformate in presunte "posizioni ufficiali" che il governo italiano non ha invece mai assunto. Inutili quindi, o strumentali, le polemiche su qualcosa che non esiste. I fatti ed i documenti provano, del resto, il contrario di quanto afferma Wikileaks, e cioè la verità. Uno per tutti, la relazione con la quale il governo italiano si è dissociato dalle conclusioni dell'inchiesta americana sul caso Calipari. Basta questo per dimostrare come le presunte rivelazioni di Wikileaks siano, ancora una volta, assolutamente prive di fondamento; e, quindi, fuorvianti". Lo afferma un comunicato del Governo italiano.

La reazione di Giuliana Sgrena - "Non avevamo dubbi che la ragion di stato avrebbe prevalso perfino sul ricordo dei migliori servitori dello Stato", scrive Giuliana Sgrena sul Manifesto. La giornalista, protagonista dell'episodio, torna a chiedere anche l'istituzione di una commissione d'inchiesta parlamentare: "Risulta oggi indispensabile per cercare oggi la verità sulla morte di Nicola Calipari". La giornalista conclude poi il suo articolo con una riflessione su Wikileaks: "Ha ancora una volta svelato l'ipocrisia di governi che accusano il sito web di attentare alla sicurezza dello stato, ma chi attenta alla nostra sicurezza se il governo non è nemmeno in grado di garantire la nostra sovranità?".

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