Usa, esercito aperto a gay dichiarati

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La Corte della California dichiara incostituzionale il divieto per gli omosessuali di servire la patria. Secondo il giudice Philips, viola il diritto alla libertà di parola

La politica del 'don't ask, don't tell' (non chiedere, non dire), regola l'oro per gli omosessuali nell'esercito americano, è incostituzionale.
Lo afferma la Corte della California, secondo la quale tale principio viola il diritto alla libertà di parola. Il giudice federale Virginia Phillips vuole inoltre emettere un'ingiunzione che vieti al governo di implementare questa regola.
Secondo il giudice la legge ha un effetto "negativo e pregiudiziale" sulle forze armate e non ha nulla a che vedere con la preparazione militare richiesta ai soldati.

Il diritto/dovere alla segretezza per gay e lesbiche era stato introdotto nel 1993 dall'allora presidente Bill Clinton. Era un modo per accogliere gli omosessuali nell'esercito, fino a quel momento considerati non adatti per il servizio militare.
Ora possono servire nell'esercito a patto di mantenere nella sfera privata il loro orientamento sessuale.  Una situazione di stallo che il presidente Obama aveva spesso dichiarato di voler risolvere, senza per ora aver azzardato alcun passo in avanti. Nel marzo scorso il segretario alla Difesa Robert Gates aveva però introdotto alcune modifiche rendendo più difficile espellere i gay dichiarati dall'esercito.

In Italia la questione è ancora aperta, anche se qualche mese fa il ministro della Difesa La Russa ha dichiarato che gli omosessuali non sono inadatti a servire nell'esercito aprendo loro, di fatto, le porte della carriera militare.

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