E' l'allarme lanciato dall'avvocato della donna. Intanto, dopo l’appello del figlio, il Vaticano fa sapere: “Seguiamo con attenzione la vicenda”. Polemiche dalla stampa conservatrice iraniana che attacca Berlusconi: "E' un uomo moralmente corrotto”
Da Carla Bruni a Roberto Saviano: tutti per Sakineh
Iran, il volto della protesta: TUTTE LE FOTO
L'esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio, potrebbe essere "questione di ore". E' l'allarme lanciato dall'avvocato della donna, Javid Houtan Kian.
"Il mio ricorso alla Corte Suprema non è stato ancora formalmente accolto - spiega - e per questo motivo l'autorità giudiziaria ha il potere di rendere esecutiva in ogni istante la condanna a morte per lapidazione".
"Temiamo che questo possa avvenire a breve - ribadisce - Per questo siamo molto preoccupati".
Da Tabriz, dove vive e dove è imprigionata Sakineh, l'avvocato precisa che non gli è permesso di incontrare la sua assistita "da più di due settimane, da quando è stata costretta a rilasciare un'intervista in tv" in cui ammetteva i reati che le vengono attribuiti.
Fin da subito il legale e la famiglia di Sakineh avevano denunciato che l'intervista le era stata estorta con le minacce e le torture. Da settimane, ormai, la procedura giudiziaria è ferma, denuncia Houtan Kian.
"Attendiamo la risposta della Corte Suprema, ma al momento la situazione è critica, Sakineh rischia di essere lapidata in ogni momento". Infine l'avvocato denuncia l'operato del suo predecessore, Mohammad Mostafaei, fuggito in Norvegia nelle scorse settimane e da allora spesso intervistato dai media di tutto il mondo. "Mostafaei non rappresenta più Sakineh - dice - pertanto le dichiarazioni che continua a rilasciare non devono essere attribuite alla sua famiglia".
Intanto, dopo l'appello al Papa del figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh, la Santa Sede ha fatto sapere che "segue con attenzione la vicenda" e ribadisce come "la Chiesa sia contraria alla pena di morte".
"Quando la Santa Sede - ha detto il suo portavoce, padre Federico Lombardi,- è richiesta in modo appropriato perché intervenga su questioni umanitarie presso autorità di altri Paesi, come è avvenuto molte volte in passato, essa usa farlo non in forma pubblica, ma attraverso i propri canali diplomatici".
Il figlio della donna iraniana ha inoltre reso noto che la madre sarebbe stata condannata anche a 99 frustate per "indecenza", dopo che il quotidiano britannico Times ha pubblicato una sua presunta foto senza il velo islamico.
Nel frattempo, la stampa conservatrice di Teheran ha attaccato il governo italiano, "colpevole" di essere sceso in difesa di Sakineh e ha definito il premier Silvio Berlusconi "un uomo moralmente corrotto".
Iran, il volto della protesta: TUTTE LE FOTO
L'esecuzione di Sakineh Mohammadi Ashtiani, la donna iraniana condannata alla lapidazione per adulterio, potrebbe essere "questione di ore". E' l'allarme lanciato dall'avvocato della donna, Javid Houtan Kian.
"Il mio ricorso alla Corte Suprema non è stato ancora formalmente accolto - spiega - e per questo motivo l'autorità giudiziaria ha il potere di rendere esecutiva in ogni istante la condanna a morte per lapidazione".
"Temiamo che questo possa avvenire a breve - ribadisce - Per questo siamo molto preoccupati".
Da Tabriz, dove vive e dove è imprigionata Sakineh, l'avvocato precisa che non gli è permesso di incontrare la sua assistita "da più di due settimane, da quando è stata costretta a rilasciare un'intervista in tv" in cui ammetteva i reati che le vengono attribuiti.
Fin da subito il legale e la famiglia di Sakineh avevano denunciato che l'intervista le era stata estorta con le minacce e le torture. Da settimane, ormai, la procedura giudiziaria è ferma, denuncia Houtan Kian.
"Attendiamo la risposta della Corte Suprema, ma al momento la situazione è critica, Sakineh rischia di essere lapidata in ogni momento". Infine l'avvocato denuncia l'operato del suo predecessore, Mohammad Mostafaei, fuggito in Norvegia nelle scorse settimane e da allora spesso intervistato dai media di tutto il mondo. "Mostafaei non rappresenta più Sakineh - dice - pertanto le dichiarazioni che continua a rilasciare non devono essere attribuite alla sua famiglia".
Intanto, dopo l'appello al Papa del figlio di Sakineh, Sajjad Ghaderzadeh, la Santa Sede ha fatto sapere che "segue con attenzione la vicenda" e ribadisce come "la Chiesa sia contraria alla pena di morte".
"Quando la Santa Sede - ha detto il suo portavoce, padre Federico Lombardi,- è richiesta in modo appropriato perché intervenga su questioni umanitarie presso autorità di altri Paesi, come è avvenuto molte volte in passato, essa usa farlo non in forma pubblica, ma attraverso i propri canali diplomatici".
Il figlio della donna iraniana ha inoltre reso noto che la madre sarebbe stata condannata anche a 99 frustate per "indecenza", dopo che il quotidiano britannico Times ha pubblicato una sua presunta foto senza il velo islamico.
Nel frattempo, la stampa conservatrice di Teheran ha attaccato il governo italiano, "colpevole" di essere sceso in difesa di Sakineh e ha definito il premier Silvio Berlusconi "un uomo moralmente corrotto".