Gheddafi, arriva a Roma con trenta cavalli bianchi

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Il leader libico sarà nella capitale domenica. Per attenuare le polemiche la sua tradizionale tenda questa volta sarà piantata nel giardino dell'ambasciata

Accompagnato da una squadriglia di cavalieri arabi e dalla sua inseparabile tenda beduina, Muammar Gheddafi sbarcherà domenica a Roma per i festeggiamenti del secondo anniversario del Trattato di Amicizia tra Italia e Libia. Un accordo che sarà presto 'celebrato' anche sui nuovi passaporti libici: tra le immagini che decoreranno le pagine dei documenti ci sarà anche quella di Silvio Berlusconi e del Colonnello, immortalati assieme durante la cerimonia di Bengasi del 2008.

Ingabbiare lo 'straripante' leader libico in un'agenda predefinita appare pressocché impossibile, ma stavolta la visita a Roma, salvo sorprese, pare indirizzata verso una maggiore sobrietà, per non offrire spunti polemici a quanti - non solo dall'opposizione - stanno insistendo da giorni sulle "amicizie pericolose" del Cavaliere all'estero. Indicativa, in questo senso, la location individuata per allestire l'ormai famosa tenda: nel giugno del 2009 fu piantata nel bel mezzo dei giardini di Villa Pamphili, stavolta sorgerà nella residenza dell'ambasciatore Abdulhafed Gaddur, al riparo da occhi indiscreti. Emblematico anche il 'teatro' scelto per le celebrazioni ufficiali, lunedì 30, a due anni esatti dalla firma dell'Accordo: la caserma dei Carabinieri 'Salvo D'Acquisto' a Tor di Quinto. Sarà quello il momento clou della visita, preceduto probabilmente da una puntatina - nel pomeriggio - all'Accademia libica, dove è in programma un convegno ed una mostra fotografica sulla storia della Libia.

Alla 'Salvo D'Acquisto' invece l'appuntamento è per le 21, dopo la sospensione del digiuno previsto dal mese di Ramadan. Davanti al 'Leader' e a Berlusconi si esibiranno un gruppo folkloristico libico accompagnato da una trentina di cavalieri arabi, in uno spettacolo equestre che culminerà con le figure disegnate dal Carosello dei Carabinieri. E sempre in caserma il premier offrirà una cena in onore del suo ospite, ultimo appuntamento fissato in agenda, con Gheddafi che dovrebbe lasciare la Capitale già nella giornata di martedì.


Le polemiche attorno all' "amicizia speciale" tra Berlusconi e Gheddafi (rinfocolate negli ultimi giorni dai finiani) non sono comunque piaciute all'ambasciatore Gaddur: "Dispiace", ha confidato il diplomatico all'ANSA, che quel legame sia diventato "oggetto di lotta politica". "Credo che il rapporto tra la Libia e l'Italia sia diventato più grande di tutto quello che si scrive e si dice...". E anche i mal di pancia della Lega sulla crescente partecipazione di soggetti libici in Unicredit sono, secondo Tripoli, ingiustificati. "Noi - ha chiarito Gaddur - abbiamo degli strumenti e delle società che investono in tutto il mondo: la Lia, la Lafico, la Banca centrale. E con l'Italia abbiamo ormai un ottimo rapporto. Perché non investire? Tanto più che entriamo in questo mercato rispettando rigorosamente le leggi italiane".

Al di là delle polemiche, comunque, prosegue il boom degli affari tra Roma e Tripoli, e non solo per petrolio e gas, settori guida degli investimenti italiani (oggi l'ad di Eni Paolo Scaroni ha previsto ulteriori stanziamenti per 25 miliardi di euro). In questi giorni si sta riunendo la commissione paritaria italo-libico per dare il via libera al progetto di autostrada costiera (1700 chilometri) che le aziende italiane dovranno costruire in Libia con la gran parte dei 5 miliardi di dollari di 'risarcimenti' previsti dal Trattato: si sono presentate 21 società (Impregilo in testa) ed entro il 30 ottobre l'appalto sarà assegnato.

Il barometro dei rapporti, insomma, continua a segnare sereno stabile. E presto saranno stampati i nuovi passaporti libici con l'immagine di Berlusconi e Gheddafi. "Abbiamo chiesto di recente l'autorizzazione al premier, che ce l'ha data con piacere. Nei prossimi mesi, il nuovo passaporto sara' in circolazione", ha assicurato Gaddur. Ma non tutti, in Italia, l'hanno presa bene: "La notizia della foto di Berlusconi e Gheddafi, insieme sul nuovo passaporto libico, è inquietante", dice il portavoce dell'Italia dei Valori Leoluca Orlando, anzi "l'immagine dell'amicizia preoccupante tra due dittatori".

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