Wikileaks, il documento cita il rapimento Abu Omar

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Nel dossier si analizzano i rischi di immagine che possono derivare dalla convinzione presso gli altri Paesi che gli Stati Uniti abbiano una posizione troppo unilaterale sulla detenzione illegale

Wikileaks torna all'attacco, stavolta con un documento top secret della Cia: lo scorso febbraio l'agenzia di intelligence americana puntava i riflettori sul caso del rapimento dell'imam Abu Omar in Italia per spiegare come "la proliferazione di casi come quello dell'egiziano rischia, non solo di mettere in crisi le relazioni bilaterali degli Stati Uniti con altri paesi ma può danneggiare anche gli sforzi globali di lotta al terrorismo".

Il documento della Cellula Rossa della Cia risale al 5 febbraio 2010: "Cosa accadrebbe se gli Stati Uniti fossero visti come esportatori di terrorismo?", si sono chiesti gli analisti di Langley secondo le tre paginette affisso sulla pagina web del sito di scoop di intelligence di Julian Assange. Una delle risposte è che questa percezione "solleva difficili problemi legali per gli Stati Uniti, per i suoi alleati e per le isituzioni internazionali". Ad oggi - ricorda la Cia - Washington non è firmataria del Trattato sulla Corte Penale Internazionale e ha invece cercato di stipulare accordi bilaterali con altre nazioni per assicurare l'immunita' dei suoi cittadini dalla giurisdizione della Corte.
"Gli Stati Uniti hanno minacciato di tagliare gli aiuti economici e militari ai paesi che non accettano questo regime", si legge nel documento degli 007 Usa di cui fonti americane hanno ammesso l'autenticità con la Nbc minimizzandone però la portata: 'Non è uno scoop epocale". Non epocale forse, ma pur sempre con un contenuto di novità: la Cellula Rossa mette in guardia ad esempio sul rischio boomerang di azioni troppo aggressive dei suoi uomini: "Se un governo straniero ritiene che la posizione Usa sulle rendition è troppo unilaterale, che cioè favorisce solo gli interessi americani e non i propri, potrebbe finore per ostacolare gli sforzi dell'America di imprigionare sospetti terroristi".

L'esempio fatto è quello del rapimento Omar e della successiva decisione della magistratura italiana di mettere sotto processo nel 2005 gli agenti americani coinvolti nel rapimento: "La la proliferazione di casi come questo rischia non solo mettere in crisi le relazioni bilaterali degli Stati Uniti con altri paesi, ma può danneggiare anche gli sforzi globali di lotta al terrorismo".
Wikileaks, che a fine luglio aveva messo in piazza 80 mila pagine top secret sulla guerra in Afghanistan, aveva preannunciato la pubblicazione del documento della Cia notte su Twitter. "Contrariamente a quanto si crede l'esportazione di terrorismo o di terroristi da parte dell'America non è un fenomeno recente, né è stato associato solo con i radicali islamici o con individui di etnia mediorientale, africana o dell'Asia meridionale" si legge nel testo diffuso sul sito: "Questa dinamica sfida la convinzione americana che la nostra societa' libera, democratica e multuculturale diminuisce il fascino del radicalismo e del terrorismo per i cittadini degli Stati Uniti".

In un'intervista a Sky.it il fondatore di Wikileaks aveva già anticipato l'arrivo di altri scoop. Il rischio adesso è che accada come a marzo, quando dopo l'annuncio della pubblicazione di un documento segreto il sito aveva denunciato pressioni molto forti da parte della Cia.


Qui il documento integrale

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