Obama: “I cittadini non pagheranno più per Wall Street”

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Il presidente americano firma la riforma della finanza. "Pensiamo ai cittadini non alle grandi banche". Non invitati alla cerimonia i manager degli istituti finanziari. Accanto ad Obama due lavoratori vittime della crisi

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La sofferta ma storica riforma della finanza Usa è diventata legge. Il presidente Barack Obama ha apposto la firma in calce al provvedimento che ha rappresentato il suo 'cavallo di battaglia' negli scorsi mesi durante tutto l'iter congressuale. legge che, insieme alla riforma sanitaria, è stata fortemente voluta dal presidente e segna la seconda pietra miliare della sua presidenza. "Con questa riforma i contribuenti non dovranno mai più pagare per salvare Wall Street". La legge, ha aggiunto, "porrà un freno agli abusi e agli eccessi che hanno quasi fatto crollare l'intero sistema finanziario". Le nuove misure si tradurranno nelle "maggiori protezioni finanziarie dei consumatori nella storia" con un nuovo organo di vigilanza che avrà un unico compito: "Pensare alla gente, non alle grandi banche". "L'obiettivo del Consumer Protection Bureau sarà di proteggere la gente, non la grandi banche, non le società di prestiti, non le case di investimenti. Questo - ha aggiunto il presidente - non è solo buono solo per i consumatori, è buono per l'economia".

Per sottolineare che la legge è diretta a proteggere gli americani in difficoltà, il presidente ha voluto offrire anche un colpo d'occhio simbolico con la cerimonia della firma. La Casa Bianca non ha invitato gli amministratori delegati delle grandi banche: assenti dai 400 invitati alla cerimonia nel Ronald Reagan Building, James Gorman di Morgan Stanley, Lloyd Blankfein di Goldman, John G. Stumpf di Wells Fargo e Jamie Dimon di JP Morgan Chase, quest'ultimo un confidente di Obama nel primo anno alla Casa Bianca. Presente invece Vikram Pandit di Citicorp che aveva aiutato la Casa Bianca nel passaggio della legge a Capitol Hill. Il presidente era affiancato anche da due "americani della strada": un reduce del Vietnam, Andrew Giordano, e una insegnante di scuola media della Georgia, Robin Fox, due simboli della necessità urgente della riforma. Giordano era finito sul lastrico dopo che una banca aveva applicato al suo conto di risparmio multe per un servizio di protezione dagli "scoperti" che lui non aveva richiesto; la Fox si era vista raddoppiare retroattivamente gli interessi sulla carta di credito di oltre sette punti percentuali pur avendo fino ad allora pagato regolarmente.

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