Afghanistan, nuovo attacco contro italiani. Nessun ferito

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Un'autobomba è stata fatta esplodere contro un convoglio composto da 5 veicoli blindati "lince". Slitta intanto il rientro in Italia di due dei tre soldati feriti venerdì in uno scontro a fuoco. Il terzo, il più grave, è stato trasferito in Germania

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Nuovo attacco dei talebani contro il contingente italiano in Afghanistan. Un'autobomba è stata fatta esplodere contro un convoglio composto da 5 veicoli blindati "lince". Illesi tutti i militari. Lo comunica, in una nota, il capitano Antonio Caliandro portavoce del contingente ad Herat.
L'attentato è avvenuto alle 16,30 locali (le 14 in Italia), mentre un convoglio di alpini del IX reggimento de L'Aquila stava rientrando alla base avanzata di Bala Baluc, al termine di un'attività operativa, a bordo di cinque veicoli blindati Lince.
L'esplosione a circa tre chilometri ad Ovest della base: una vettura, già ferma sul ciglio della strada, al passaggio della colonna dei Lince si è improvvisamente mossa, inserendosi tra il secondo e il terzo mezzo e saltando in aria. Nella deflagrazione il terzo veicolo della colonna, investito dall'onda d'urto, ha riportato solo lievi danni, che non ne hanno comunque compromesso l'efficienza, mentre l'attentatore suicida è morto nella deflagrazione. Tutti i mezzi hanno proseguito rientrando alla base.

Ieri, venerd' 16 luglio, tre militari italiani sono rimasti feriti in uno scontro a fuoco. Il rientro in Italia di due di loro, previsto per sabato, è slittato a domenica  mentre il terzo, il più grave,  è stato trasferito a Ramstein, in Germania, per essere ricoverato nell'ospedale della base americana che si trova nella città tedesca.

Intanto, dopo l’ennesimo incidente ai militari italiani in missione in Afghanistan, interviene il ministro degli Esteri Franco Frattini. "I nostri soldati hanno un addestramento tale per cui l'obiettivo è la protezione dei civili. E questa dovrebbe essere una linea di azione da condividere con il resto della coalizione. Il modello italiano viene apprezzato" afferma il titolare della Farnesina in una intervista al quotidiano Il Riformista. E sulla Conferenza internazionale di Kabul del 20 luglio afferma: "Discuteremo una road map per il trasferimento delle funzioni alle forze afghane, regione per regione, provincia per provincia". Frattini conferma anche di essere “in linea di massima favorevole al tentativo di un coinvolgimento riabilitativo dei talebani, quelli che ovviamente rifiutino in modo irreversibile la violenza".

A Kabul si parlerà anche di tempi, sottolinea il ministro. Ma precisa: "Non possiamo fare confusione tra i tempi del disimpegno militare - per il quale la data d'inizio di luglio 2011 è verosimile - e la conclusione della presenza internazionale. Anche dopo il ritiro delle forze militari una presenza civile di istitution building e di sviluppo economico dovrà rimanere per molto e molto tempo". Frattini anticipa infine che Herat, al momento sotto il controllo italiano, potrebbe essere una delle prime province dove "potremmo forse sperimentare uno dei primi esempi di trasferimento delle funzioni al personale afghano".

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