Il petrolio si è avvicinata ale coste dello stato meridionale, molto lontane dall’epicentro della catastrofe. Mentre la super petroliera, che dovrebbe aiutare le operazioni, non è ancora operativa. E dall’Italia l’allarme: “Gravi conseguenze per il clima"
LE FOTO SUL DISASTRO NEL GOLFO DEL MESSICO
LA CAMPAGNA DI GREENPEACE CONTRO LA BP
La marea nera del Golfo del Messico è arrivata a riva anche in Texas. Palline di catrame trovate sulle spiagge di Crystal Beach e Galveston vengono dal pozzo della Bp: lo hanno confermato analisi per conto del Texas General Land Office.
Intanto i test sulla super-petroliera che dovrebbe scremare l'acqua marina dal greggio nel Golfo del Messico non si sono ancora conclusi, a causa del mare grosso; e quindi per ora non è chiaro se questa potrà essere la soluzione alla marea nera. Se funziona, il super-cargo, lungo 350 metri e battezzato "A Whale", potrebbe seriamente incrementare gli sforzi e i risultati per contrastare la marea nera perché può raccogliere 500mila di barili (21 milioni di galloni) al giorno di acqua contaminata.
Ma i test, condotti a nord del luogo dove è esplosa la piattaforma Bp, dovevano essere conclusi lunedì e invece sono stati protratti a causa del maltempo. "A Whale" opera incamerando la superficie oleosa da 12 feritoie poste sui lati a dritta e babordo dello scafo, vicino alla prua; poi il liquido viene decantato in una serie di vasche dove il greggio viene scremato dall'acqua. Anche se la quantità di miscela oleosa che ormai galleggia nelle acque del Golfo è ignota, la nave aumenterà enormemente la scrematura attualmente fatta da imbarcazioni più piccole.
"A Whale" è stata sottoposta a test iniziali al largo del Portogallo dove è stata allestita per il suo nuovo compito ed ha superato i primi test a pieni voti, assicurano i membri dell'equipaggio. Se supererà il test decisivo, la società taiwanese proprietaria TMT spera di ottenere un super-contratto con la Bp e preparare altre due
navi supplementari per scremare il greggio.
L’allarme maggiore arriva dai ricercatori italiani: la marea nera potrebbe causare danni irreparabili all'attività di regolazione termica della Corrente del Golfo, con conseguenze sul clima globale del pianeta.
A sostenerlo è la sintesi di uno studio pubblicata sul sito dell'Associazione Geofisica italiana a cura dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima Cnr-Isac. La nota firmata da Gianluigi Zangari, fisico teorico, prende spunto dalle osservazioni sulla zona del disastro ambientale, effettuate via satellite in tempo reale dai Laboratori Nazionali di Frascati.
Tutti gli aggiornamenti sulla Marea Nera
LA CAMPAGNA DI GREENPEACE CONTRO LA BP
La marea nera del Golfo del Messico è arrivata a riva anche in Texas. Palline di catrame trovate sulle spiagge di Crystal Beach e Galveston vengono dal pozzo della Bp: lo hanno confermato analisi per conto del Texas General Land Office.
Intanto i test sulla super-petroliera che dovrebbe scremare l'acqua marina dal greggio nel Golfo del Messico non si sono ancora conclusi, a causa del mare grosso; e quindi per ora non è chiaro se questa potrà essere la soluzione alla marea nera. Se funziona, il super-cargo, lungo 350 metri e battezzato "A Whale", potrebbe seriamente incrementare gli sforzi e i risultati per contrastare la marea nera perché può raccogliere 500mila di barili (21 milioni di galloni) al giorno di acqua contaminata.
Ma i test, condotti a nord del luogo dove è esplosa la piattaforma Bp, dovevano essere conclusi lunedì e invece sono stati protratti a causa del maltempo. "A Whale" opera incamerando la superficie oleosa da 12 feritoie poste sui lati a dritta e babordo dello scafo, vicino alla prua; poi il liquido viene decantato in una serie di vasche dove il greggio viene scremato dall'acqua. Anche se la quantità di miscela oleosa che ormai galleggia nelle acque del Golfo è ignota, la nave aumenterà enormemente la scrematura attualmente fatta da imbarcazioni più piccole.
"A Whale" è stata sottoposta a test iniziali al largo del Portogallo dove è stata allestita per il suo nuovo compito ed ha superato i primi test a pieni voti, assicurano i membri dell'equipaggio. Se supererà il test decisivo, la società taiwanese proprietaria TMT spera di ottenere un super-contratto con la Bp e preparare altre due
navi supplementari per scremare il greggio.
L’allarme maggiore arriva dai ricercatori italiani: la marea nera potrebbe causare danni irreparabili all'attività di regolazione termica della Corrente del Golfo, con conseguenze sul clima globale del pianeta.
A sostenerlo è la sintesi di uno studio pubblicata sul sito dell'Associazione Geofisica italiana a cura dell'Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima Cnr-Isac. La nota firmata da Gianluigi Zangari, fisico teorico, prende spunto dalle osservazioni sulla zona del disastro ambientale, effettuate via satellite in tempo reale dai Laboratori Nazionali di Frascati.
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