Pedofilia, via libera negli USA a causa contro il Vaticano

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La Corte Suprema americana - Foto Ap
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La Corte Suprema ha respinto la richiesta di immunità della Santa Sede, che ora dovrà rispondere civilmente in una causa di molestie su minori in Oregon

La Corte Suprema americana ha deciso di non fermare l'azione legale in cui il Vaticano è accusato di aver ripetutamente trasferito un prete irlandese da città a città nonostante ripetuti casi di molestie sessuali su minori. L'appello alla Corte era stato presentato dalla Santa Sede invocando il diritto all'immunità che spetta agli Stati sovrani: questo diritto, su cui si era espressa favorevolmente l'amministrazione Obama, era stato respinto nel corso di vari gradi di giudizio e da ultimo dalla Corte d'Appello di Sacramento. La Corte Suprema ha deciso di non pronunciarsi sul caso, avvalando di fatto la posizione dell'accusa e riconoscendo quindi che il Vaticano può essere considerato civilmente responsabile delle azioni dei preti pedofili. I giudici non hanno accompagnato il 'no' all'esame del caso con una motivazione.

Il prete al centro del caso, il reverendo Andrew Ronan, è morto. L'azione legale considera il Vaticano corresponsabile dei suoi abusi avendolo trasferito dall'Irlanda a Chicago e poi a Portland nonostante fosse a conoscenza delle accuse contro di lui.  "L'azione della Corte è una risposta alle preghiere di migliaia di sopravvissuti alle molestie sessuali dei preti che finalmente avranno una chance di avere giustizia". Lo ha detto Jeff Anderson, l'avvocato che accusa il Vaticano nel caso 'Anonimo contro Santa Sede' di cui oggi la Corte Suprema ha accettato l'esame.

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