Pedofilia Belgio, il Papa: "Deplorevole azione magistratura"

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Papa Benedetto XVI insieme al segretario di Stato Tarciso Bertone (Ap)
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Non si placa la polemica sulle perquisizioni condotte dalle autorità giudiziarie belghe nell'arcivescovado di Malines-Bruxelles. Dopo la protesta del cardinale Bertone Benedetto XVI ha espresso il suo disappunto in un messaggio al primate Léonard

Resta teso il clima tra Belgio e Oltretevere dopo il blitz delle autorità giudiziarie nell'arcivescovado di Malines-Bruxelles, nel corso del quale i vescovi belgi erano stati trattenuti per nove ore "senza né mangiare né bere" e le tombe dei cardinali Var Roey e Suenens erano state aperte alla ricerca di presunta documentazione su ecclesiastici pedofili. Dapprima era intervenuta la Segreteria di Stato con una nota ufficiale, in cui si deploravano le modalità delle perquisizioni. Nello stesso giorno l'arcivescovo Dominique Mamberti, Segretario per i Rapporti con gli Stati, aveva convocato d'urgenza l'Ambasciatore del Belgio presso la Santa Sede Charles Ghislai. Il 26 giugno a dare fuoco alle polveri era stato il cardinale Tarcisio Bertone, che aveva definito l'accaduto peggiore di quel che avveniva nei "regimi sovietici".

Domenica 27 giugno s'è espresso sulla questione anche il Papa. Pur avendone taciuto all'Angelus, Benedetto XVI ha espresso la sua condanna in un messaggio indirizzato all'arcivescovo di Malines-Bruxelles André-Joseph Léonard. Rivolgendosi al presule, il Pontefice ha dichiarato: "In questo triste momento, desidero esprimere la mia particolare vicinanza e solidarietà a Lei, caro Fratello nell’Episcopato, e a tutti i Vescovi della Chiesa in Belgio, per le sorprendenti e deplorevoli modalità con cui sono state condotte le perquisizioni nella Cattedrale di Malines e nella Sede dove era riunito l’Episcopato belga in una Sessione plenaria che, tra l’altro, avrebbe dovuto trattare anche aspetti legati all’abuso di minori da parte di Membri del Clero. Più volte io stesso ho ribadito che tali gravi fatti vanno trattati dall’ordinamento civile e da quello canonico, nel rispetto della reciproca specificità e autonomia. In tal senso, auspico che la giustizia faccia il suo corso, a garanzia dei diritti fondamentali delle persone e delle istituzioni, nel rispetto delle vittime, nel riconoscimento senza pregiudiziali di quanti si impegnano a collaborare con essa e nel rifiuto di tutto quanto oscura i nobili compiti ad essa assegnati".

In giornata è arrivata, però, anche la risposta del ministro della Giustizia belga Stefaan De Clerck, che, in riferimento alle parole del cardinale Bertone, ha parlato di reazione "un po' esagerata" e basata "su elementi non corretti". De Clerck ha comunque cercato di sdrammatizzare la situazione, dichiarando: "Non è il caso di farne un incidente diplomatico. Durante la perquisizione i vescovi sono stati trattati normalmente".

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