L'ex candidata alla vicepresidenza degli Stati Uniti interviene su Twitter per dire la sua sull'emergenza ambientale americana: "L'intervento umano è inutile. C'e bisogno dell'intervento divino". E invita i legislatori a creare il giorno della preghiera
MAREA NERA: L'ALBUM FOTOGRAFICO
Come risolvere il disastro della Marea Nera? Nel dibattito americano anche Sarah Palin, ex candidata alla vicepresidenza americana, ex governatrice dell'Alaska e attualmente animatrice del cosidetto Tea Party, ha voluto dire la sua. E, senza venire meno al suo stile, su Twitter ha scritto che "Il disastro del Golfo ha bisogno dell'intervento divino, visto che gli interventi umani si sono dimostrati inutili". E poi invita i legislatori a nominare oggi Giorno della preghiera e sperare in un miracolo/soluzione.
Sarah Palin, dopo le elezioni presidenziali, nelle quali era candidata alla vicepresidenza al fianco di John McCain, si è allontanata molto dalle posizioni del senatore americano e si è ricollocata su posizioni estremamente critiche verso Barack Obama. E' molto vicina al movimento del Tea Party, un gruppo anti tasse e anti stato particolarmente attivo e collocato su posizioni tradizional populiste.
Come risolvere il disastro della Marea Nera? Nel dibattito americano anche Sarah Palin, ex candidata alla vicepresidenza americana, ex governatrice dell'Alaska e attualmente animatrice del cosidetto Tea Party, ha voluto dire la sua. E, senza venire meno al suo stile, su Twitter ha scritto che "Il disastro del Golfo ha bisogno dell'intervento divino, visto che gli interventi umani si sono dimostrati inutili". E poi invita i legislatori a nominare oggi Giorno della preghiera e sperare in un miracolo/soluzione.
Sarah Palin, dopo le elezioni presidenziali, nelle quali era candidata alla vicepresidenza al fianco di John McCain, si è allontanata molto dalle posizioni del senatore americano e si è ricollocata su posizioni estremamente critiche verso Barack Obama. E' molto vicina al movimento del Tea Party, un gruppo anti tasse e anti stato particolarmente attivo e collocato su posizioni tradizional populiste.