Il Paese del Sol Levante cambia leadership dopo le dimissioni del premier Hatoyama. I nuovo presidente del Consiglio: “Ricostruirò il Paese”. Primo obbiettivo in politica estera: costruzione di una Comunità dei Paesi dell’Asia orientale
E' Naoto Kan il nuovo primo ministro del Giappone che succede a Yukio Hatoyama, dimessosi due giorni fa per il crollo dei consensi dopo otto mesi al governo. Kan è stato eletto leader del partito democratico Dpj e quindi votato per l'incarico di primo ministro alla Camera bassa della Dieta, dove i democratici hanno la maggioranza.
Il nuovo primo ministro, 63 anni, è stato confondatore e presidente del partito quando il Dpj era all'opposizione e ricopriva l'incarico di ministro delle Finanze e vice premier nel governo di Hatoyama.
Kan, che verrà formalmente nominato nelle prossime ore 94mo primo ministro giapponese dall'imperatore Akihito, ha già affermato che il suo primo compito è "ricostruire il paese".
Gli analisti non prevedono grandi cambiamenti in politica estera ed economica rispetto al governo precedente, perché Kan ha già chiarito la sua intenzione di proseguire nel segno tracciato da Yukio Hatoyama. La strada è dunque la creazione di una comunità dell'Asia orientale, ricalcando il modello dell’Unione europea, e la riduzione delle emissioni di gas serra del 25% rispetto al 1990 entro l'anno 2020.
Sotto la guida di Kan, al quale viene attribuita una maggiore capacità di prendere decisioni rispetto al predecessore Hatoyama, il Partito democratico spera di riuscire a vincere le elezioni di luglio alla Camera alta.
Dai sondaggi pubblicati oggi dai due principali quotidiani nipponici, lo Yomiuri e l'Asahi, emerge che Il partito Democratico giapponese riconquista consensi tra gli elettori, che hanno apprezzato il cambio di leadership .
Secondo lo Yomiuri, che ha interpellato un campione di un migliaio di elettori tra mercoledì e giovedì, coloro che hanno dichiarato l'intenzione di votare per i Democratici alle imminenti elezioni per il rinnovo del Senato sono passati dal 14% al 25%, e dal 20% al 28% in un analogo sondaggio del quotidiano Asahi.
In entrambe le rilevazioni, inoltre, la maggioranza degli intervistati, 69% per lo Yomiuri e 62% per l'Asahi, si è dichiarata soddisfatta per le dimissioni presentate dall'ex premier Hatoyama, il cui governo aveva toccato nel fine settimana il record negativo di consensi, sotto quota 20%.
Il nuovo primo ministro, 63 anni, è stato confondatore e presidente del partito quando il Dpj era all'opposizione e ricopriva l'incarico di ministro delle Finanze e vice premier nel governo di Hatoyama.
Kan, che verrà formalmente nominato nelle prossime ore 94mo primo ministro giapponese dall'imperatore Akihito, ha già affermato che il suo primo compito è "ricostruire il paese".
Gli analisti non prevedono grandi cambiamenti in politica estera ed economica rispetto al governo precedente, perché Kan ha già chiarito la sua intenzione di proseguire nel segno tracciato da Yukio Hatoyama. La strada è dunque la creazione di una comunità dell'Asia orientale, ricalcando il modello dell’Unione europea, e la riduzione delle emissioni di gas serra del 25% rispetto al 1990 entro l'anno 2020.
Sotto la guida di Kan, al quale viene attribuita una maggiore capacità di prendere decisioni rispetto al predecessore Hatoyama, il Partito democratico spera di riuscire a vincere le elezioni di luglio alla Camera alta.
Dai sondaggi pubblicati oggi dai due principali quotidiani nipponici, lo Yomiuri e l'Asahi, emerge che Il partito Democratico giapponese riconquista consensi tra gli elettori, che hanno apprezzato il cambio di leadership .
Secondo lo Yomiuri, che ha interpellato un campione di un migliaio di elettori tra mercoledì e giovedì, coloro che hanno dichiarato l'intenzione di votare per i Democratici alle imminenti elezioni per il rinnovo del Senato sono passati dal 14% al 25%, e dal 20% al 28% in un analogo sondaggio del quotidiano Asahi.
In entrambe le rilevazioni, inoltre, la maggioranza degli intervistati, 69% per lo Yomiuri e 62% per l'Asahi, si è dichiarata soddisfatta per le dimissioni presentate dall'ex premier Hatoyama, il cui governo aveva toccato nel fine settimana il record negativo di consensi, sotto quota 20%.