Sono ancora nel carcere di Beer Sheva i sei attivisti italiani fermati dopo l'assalto israeliano alla flottiglia al largo di Gaza. Il sottosegretario Stefania Craxi: "Stanno bene". L'intervista di SKY TG24 al marito di Angela Lano. I VIDEO E LE FOTO
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Gli attivisti italiani fermati dalle autorità israeliane a bordo della Flottiglia attaccata al largo di Gaza "stanno bene", ma tra loro la donna, Angela Lano, "è la più provata". Lo ha affermato il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi in missione in Israele e nei Territori parlando con i giornalisti dopo l'incontro tra il console italiana Gloria Belelli e gli italiani nel carcere israeliano di Beer Sheva. I sei sono il tenore Giuseppe Joe Fallisi, la giornalista Angela Lano, Marcello Faracci, Manolo Luppichini, Manuel Zani e Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin (italiano di ascendenze arabe). Sono stati fermati dalle autorità israeliane dopo l'assalto alla flottiglia con gli aiuti per i palestinesi al largo di Gaza.
Ci vogliono "tecnicamente" tre giorni - ossia il tempo necessario al giudice per emettere la sentenza di rimpatrio obbligatorio - affinché possano tornare in Italia, ha spiegato inoltre Stefania Craxi. Dei sei italiani fermati, solamente Ismail Abdel-Rahim, l'italo-palestinese, ha firmato per l'espulsione obbligatoria. Insieme al console Bellelli, nel carcere israeliano erano presenti tutte le rappresentanze diplomatiche dei paesi coinvolti che hanno deciso di intraprendere un'azione congiunta per recuperare i beni personali degli attivisti rimasti sulle navi.
"Abbiamo deciso un'azione congiunta con tutte le rappresentanze consolari dei paesi coinvolti per recuperare i beni personali" ha dichiarato il sottosegretario agli Esteri. Per gli italiani, la Craxi ha garantito "la massima assistenza consolare coordinata con le rappresentanze dell'Unione europea e degli altri paesi coinvolti".
Intanto in giornata è arrivata la condanna dell'Onu all'assalto di Israele, che ha reagito a sua volta definendo la decisione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite "ipocrita e precipitosa".
L'assalto del commando israeliano provoca anche la reazione dell'Egitto. Il presidente Hosni Mubarak ha infatti ordinato l'apertura del valico di Rafah con la Striscia di Gaza, unico punto di passaggio non controllato da Israele, per il passaggio di aiuti umanitari e di malati. Mentre il premier turco Erdogan ha detto chiaramente che l'attacco di Israele "rischia di minacciare la pace nel mondo".
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Gli attivisti italiani fermati dalle autorità israeliane a bordo della Flottiglia attaccata al largo di Gaza "stanno bene", ma tra loro la donna, Angela Lano, "è la più provata". Lo ha affermato il sottosegretario agli Esteri Stefania Craxi in missione in Israele e nei Territori parlando con i giornalisti dopo l'incontro tra il console italiana Gloria Belelli e gli italiani nel carcere israeliano di Beer Sheva. I sei sono il tenore Giuseppe Joe Fallisi, la giornalista Angela Lano, Marcello Faracci, Manolo Luppichini, Manuel Zani e Ismail Abdel-Rahim Qaraqe Awin (italiano di ascendenze arabe). Sono stati fermati dalle autorità israeliane dopo l'assalto alla flottiglia con gli aiuti per i palestinesi al largo di Gaza.
Ci vogliono "tecnicamente" tre giorni - ossia il tempo necessario al giudice per emettere la sentenza di rimpatrio obbligatorio - affinché possano tornare in Italia, ha spiegato inoltre Stefania Craxi. Dei sei italiani fermati, solamente Ismail Abdel-Rahim, l'italo-palestinese, ha firmato per l'espulsione obbligatoria. Insieme al console Bellelli, nel carcere israeliano erano presenti tutte le rappresentanze diplomatiche dei paesi coinvolti che hanno deciso di intraprendere un'azione congiunta per recuperare i beni personali degli attivisti rimasti sulle navi.
"Abbiamo deciso un'azione congiunta con tutte le rappresentanze consolari dei paesi coinvolti per recuperare i beni personali" ha dichiarato il sottosegretario agli Esteri. Per gli italiani, la Craxi ha garantito "la massima assistenza consolare coordinata con le rappresentanze dell'Unione europea e degli altri paesi coinvolti".
Intanto in giornata è arrivata la condanna dell'Onu all'assalto di Israele, che ha reagito a sua volta definendo la decisione del consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite "ipocrita e precipitosa".
L'assalto del commando israeliano provoca anche la reazione dell'Egitto. Il presidente Hosni Mubarak ha infatti ordinato l'apertura del valico di Rafah con la Striscia di Gaza, unico punto di passaggio non controllato da Israele, per il passaggio di aiuti umanitari e di malati. Mentre il premier turco Erdogan ha detto chiaramente che l'attacco di Israele "rischia di minacciare la pace nel mondo".
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