Guerra al grigio urbano: a Los Angeles e San Francisco sono comparse le prime macchinette che erogano le palline da lanciare negli spazi abbandonati delle città, per farli rifiorire. E il "guerrilla gardening" torna a far parlare di sè
di Serenella Mattera
Mescolare argilla, compost e una manciata di semi con acqua. Amalgamare e comporre tante piccole sfere. Introdurle in una candy machine, una di quelle macchinette in cui i bambini inseriscono una moneta per estrarre caramelle o piccole sorprese. Ecco pronto un distributore automatico di “bombe di semi” (“seed bombs”). Gli abitanti del quartiere o i semplici passanti potranno improvvisarsi “guerrilla gardener”, giardinieri d’assalto, pronti a far deflagrare la loro bomba ecologica in aiuole abbandonate a se stesse e angoli grigi della città.
L’esperimento, già in corso da qualche tempo a Los Angeles, è ora sbarcato a San Francisco, con la speranza di diffondersi nelle metropoli d’America. L’idea è di una società californiana specializzata nella riqualificazione del verde urbano, la CommonStudio. Che ha pensato di rendere disponibili a tutti una delle “armi” più usate dal “guerrilla gardening”. La prima “granata di semi” fu infatti lanciata nel 1973 a New York, dai “Green Guerrilas”, il gruppo fondato da Liz Christy che ha dato vita all’intero movimento. La “bomba” allora era costituita da un preservativo riempito di semi, acqua e fertilizzante, che veniva lanciato sui terreni vuoti della città, nella speranza che i fiori attecchissero.
Oggi su Internet è possibile trovare tutte le istruzioni per fabbricare in casa la propria miscela verde (vedi il video). E anche tutte le avvertenze del caso. Innanzitutto scegliere semi di piante o fiori che siano particolarmente adatti al clima del luogo in cui si vuole che germoglino. E poi stare attenti a non farsi scoprire quando si sgancia la bomba o quando si torna sul luogo del delitto per portare un po’ d’acqua alle piantine.
Ma i distributori automatici inventati a Los Angeles potrebbero rendere le cose un po’ più facili per la guerriglia verde. E coinvolgere anche i più pigri, gli attivisti occasionali. Mentre i più impegnati sul fronte della riqualificazione urbana continuano a inventare soluzioni e sperimentare. Come Vanessa, una designer inglese che ha inventato le “pillole di semi”, che custodiscono i semini in una capsula biodegradabile, e i “palloncini di semi”, da liberare nel cielo. Scarse, in quest’ultimo caso, le possibilità di successo, come si evidenzia sul sito guerrillagardening.org: i semi potranno cadere ovunque, una volta che il palloncino esploderà. Ma dopotutto, come il "poeta di strada" Ivan ha scritto sui muri delle città italiane, “chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”.
Mescolare argilla, compost e una manciata di semi con acqua. Amalgamare e comporre tante piccole sfere. Introdurle in una candy machine, una di quelle macchinette in cui i bambini inseriscono una moneta per estrarre caramelle o piccole sorprese. Ecco pronto un distributore automatico di “bombe di semi” (“seed bombs”). Gli abitanti del quartiere o i semplici passanti potranno improvvisarsi “guerrilla gardener”, giardinieri d’assalto, pronti a far deflagrare la loro bomba ecologica in aiuole abbandonate a se stesse e angoli grigi della città.
L’esperimento, già in corso da qualche tempo a Los Angeles, è ora sbarcato a San Francisco, con la speranza di diffondersi nelle metropoli d’America. L’idea è di una società californiana specializzata nella riqualificazione del verde urbano, la CommonStudio. Che ha pensato di rendere disponibili a tutti una delle “armi” più usate dal “guerrilla gardening”. La prima “granata di semi” fu infatti lanciata nel 1973 a New York, dai “Green Guerrilas”, il gruppo fondato da Liz Christy che ha dato vita all’intero movimento. La “bomba” allora era costituita da un preservativo riempito di semi, acqua e fertilizzante, che veniva lanciato sui terreni vuoti della città, nella speranza che i fiori attecchissero.
Oggi su Internet è possibile trovare tutte le istruzioni per fabbricare in casa la propria miscela verde (vedi il video). E anche tutte le avvertenze del caso. Innanzitutto scegliere semi di piante o fiori che siano particolarmente adatti al clima del luogo in cui si vuole che germoglino. E poi stare attenti a non farsi scoprire quando si sgancia la bomba o quando si torna sul luogo del delitto per portare un po’ d’acqua alle piantine.
Ma i distributori automatici inventati a Los Angeles potrebbero rendere le cose un po’ più facili per la guerriglia verde. E coinvolgere anche i più pigri, gli attivisti occasionali. Mentre i più impegnati sul fronte della riqualificazione urbana continuano a inventare soluzioni e sperimentare. Come Vanessa, una designer inglese che ha inventato le “pillole di semi”, che custodiscono i semini in una capsula biodegradabile, e i “palloncini di semi”, da liberare nel cielo. Scarse, in quest’ultimo caso, le possibilità di successo, come si evidenzia sul sito guerrillagardening.org: i semi potranno cadere ovunque, una volta che il palloncino esploderà. Ma dopotutto, come il "poeta di strada" Ivan ha scritto sui muri delle città italiane, “chi getta semi al vento farà fiorire il cielo”.