Top Kill, l'ultima mossa contro la marea nera negli Usa

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Gulf Oil Spill

E' iniziato il nuovo tentativo della Bp di fermare la falla dalla quale continua a fuoriuscire petrolio. L'operazione, particolarmente rischiosa, consiste nel creare un tappo di cemento. Obama però ha perso la pazienza: “Chiudete quel maledetto buco"

Poco dopo avere ricevuto il via libera dell'Amministrazione del presidente Usa Barack Obama, la Bp ha avviato la difficile e rischiosa operazione "top kill" destinata ad arginare il flusso di greggio nel Golfo del Messico e a sigillare definitivamente il pozzo. Ci vorranno ore, forse anche due giorni, per capire se si tratta di un successo. Dal nord della California, dove si trovava oggi per visitare un impianto di pannelli solari a Fremont, Obama è apparso prudente, non escludendo l'ipotesi di altri approcci alternativi, confermando quindi che la sua fiducia nella Bp non si trova ai massimi livelli.

"Se la 'top kill' riesce, e non ci sono garanzie, dovrebbe ridurre grandemente o eliminare la perdita di petrolio", ha detto il presidente, attaccando ancora una volta le società petrolifera e suggerendo l'importanza di pensare a fonti di energia alternative. Ha chiosato Obama: "Il problema è che trivellano a 1.500 metri sotto il mare poi altri 1.500 metri prima di trovare il petrolio, con rischi e costi sempre maggiori. Non possiamo continuare a sostenere questo tipo di uso di combustibili fossili. Il pianeta non lo può sostenere".

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