Elezioni in Etiopia, test per la democrazia

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A poche ore dall’apertura dei seggi i partiti di opposizione denunciano già dei brogli: “Queste non sembrano elezioni, neanche per lo standard africano”. Si teme il ripetersi delle violenze che animarono le elezioni del 2005, quando ci furono 200 morti

Seggi aperti per le elezioni politiche in Etiopia, dove sono chiamati alle urne quasi 32 milioni di elettori. Le operazioni di voto sono iniziate alle 6 locali (le 5 italiane) nella capitale Addis Abeba e nelle altre città. I preparativi erano andati avanti tutta la giornata di ieri e i rappresentanti di lista erano stati invitati a presentarsi alle 4.30 questa mattina nei seggi. Gli elettori sono perquisiti prima di poter votare, poi esibiscono i documenti, si fanno "marchiare" un dito con l'inchiostro indelebile prima di esercitare il loro diritto.

Il Fronte rivoluzionario e democratico del popolo etiope (Eprdf), guidato dal primo ministro uscente (al potere da 19 anni) Meles Zenawi, è considerato il grande favorito di queste elezioni. Meles Zenawi si è impegnato a organizzare "una consultazione libera, equa e trasparente". Durante la campagna elettorale, che è terminata giovedì sera, l'opposizione e difensori dei diritti umani hanno tuttavia denunciato un clima generale di intimidazione.

Nel 2005, le violenze insanguinarono la proclamazione dei risultati elettorali, quando l'opposizione - con il miglior risultato della sua storia - e l'Unione europea denunciarono irregolarità nel calcolo dei voti. La repressione delle manifestazioni provocò 200 morti, tra i quali sette poliziotti, secondo una relazione parlamentare.

Una situazione che non sembra affatto migliorata, se a elezioni ancora in corso i leader dell'opposizione etiopica hanno già denunciato brogli nelle elezioni in corso.
   
"Finora, i nostri osservatori non sono riusciti ad entrare nell’ 80 % dei seggi in tutta la regione attorno ad Ambo", ha dichiarato alla France Presse Merara Gudina, presidente del Congresso del popolo Oromo (Opc), uno degli otto partiti della coalizione dell'opposizione, il Forum per la democrazia e il dialogo (Medrek).
    
Gudina ha riferito che, in alcune zone, gli osservatori dell'opposizione hanno trovato urne aperte e stracolme di schede. In alcuni seggi rappresentanti della commissione elettorale sono stati visti prendere le schede di alcuni elettori e votare al loro posto. "Queste non sembrano proprio elezioni, neanche secondo criteri africani", ha commentato il leader dell'Opc.
    

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