I sindacati contro il piano di austerità si riversano nelle piazze al grido: "Ladri, ridateci i nostri soldi". Collegamenti aerei, marittimi e traffico ferroviario in tilt, uffici del settore pubblico chiusi
CRISI GRECIA, L'ALBUM FOTOGRAFICO
La Grecia si ferma ancora per protestare contro il piano di austerità di "lacrime e sangue", imposto da Ue-Fmi e varato dal governo Papandreou per far fronte alla crisi. Migliaia di manifestanti hanno sfilato questa mattina ad Atene.
Al grido di "Ladri, ridateci i nostri soldi", quasi 20mila lavoratori del settore pubblico e privato hanno marciato verso la sede del Parlamento, presidiata da centinaia di poliziotti, mentre un altro corteo di circa 5.000 persone si è svolto nella citta' portuale di Salonicco. In mattinata centinaia di membri del sindacato di estrema sinistra, il Pame, hanno occupato il ministero del Lavoro per protestare contro i tagli a salari e pensioni annunciati da Papandreu. Per sventare il rischio di disordini, come quelli avvenuti nel corteo del 5 maggio scorso che hanno portato alla morte di tre persone in una banca data alle fiamme, gli agenti hanno fermato in via preventiva almeno 98 persone sospette. Bloccato il traffico marittimo, ferroviario, stradale e aereo per le isole. Niente sciopero, invece, per i voli internazionali perché i controllori non hanno aderito alla protesta per non infliggere un ulteriore colpo al turismo. Chiusi invece ospedali (salvo le emergenze), scuole (ma non gli esami), uffici pubblici, ministeri e banche.
La Grecia si ferma ancora per protestare contro il piano di austerità di "lacrime e sangue", imposto da Ue-Fmi e varato dal governo Papandreou per far fronte alla crisi. Migliaia di manifestanti hanno sfilato questa mattina ad Atene.
Al grido di "Ladri, ridateci i nostri soldi", quasi 20mila lavoratori del settore pubblico e privato hanno marciato verso la sede del Parlamento, presidiata da centinaia di poliziotti, mentre un altro corteo di circa 5.000 persone si è svolto nella citta' portuale di Salonicco. In mattinata centinaia di membri del sindacato di estrema sinistra, il Pame, hanno occupato il ministero del Lavoro per protestare contro i tagli a salari e pensioni annunciati da Papandreu. Per sventare il rischio di disordini, come quelli avvenuti nel corteo del 5 maggio scorso che hanno portato alla morte di tre persone in una banca data alle fiamme, gli agenti hanno fermato in via preventiva almeno 98 persone sospette. Bloccato il traffico marittimo, ferroviario, stradale e aereo per le isole. Niente sciopero, invece, per i voli internazionali perché i controllori non hanno aderito alla protesta per non infliggere un ulteriore colpo al turismo. Chiusi invece ospedali (salvo le emergenze), scuole (ma non gli esami), uffici pubblici, ministeri e banche.