Approvata all'unanimità dalla Camera la legge che proibisce di coprirsi il voto nei luoghi pubblici. Manca ancora il via libera del Senato, ma sul velo islamico Bruxelles si prepara a battere sul tempo Parigi
Burqa e niqab al bando. I deputati belgi all’unanimità, con due soli astenuti, hanno votato sì. Sì al divieto di indossare nei luoghi pubblici veli o indumenti che coprano del tutto il volto, in modo da rendere impossibile l’identificazione. Fiamminghi e valloni, profondamente divisi da una crisi di governo che ha provocato le dimissioni del premier Guy Leterme, portano avanti uniti la loro battaglia per far diventare il Belgio il primo Paese europeo dove vige il divieto del burqa.
Manca ancora il via libera definitivo del Senato. Ma anche se ci sono tutte le intenzioni di ottenerlo in fretta, le Camere potrebbero essere sciolte per le elezioni anticipate prima che i senatori riescano a esprimere il loro voto favorevole. Se il passaggio in Parlamento filerà liscio, invece, con la nuova legge il Belgio batterà sul tempo la Francia, dove l'esame di una proposta sul velo islamico, pur senza un divieto totale, è previsto per maggio.
La proposta che si avvia ad essere approvata a Bruxelles, prevede un’ammenda da 15 a 25 euro o una settimana di detenzione per chiunque si presenti in un luogo pubblico col volto coperto o mascherato in tutto o in parte, con la sola eccezione delle feste di carnevale. Diversi esperti, però, hanno espresso dubbi sulla utilità reale di una legge di questo genere, dato che regolamenti di polizia vietano già adesso in molti comuni belgi di coprire il volto. Senza contare che l’uso del velo integrale è poco diffuso nel Paese, dove la comunità musulmana è per lo più di origine turca o magrebina. Il provvedimento sembra insomma avere una valenza tutta simbolica, non solo in difesa della pubblica sicurezza ma anche, assicurano i promotori, della dignità delle donne.
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La Francia verso il no al burqa
Sarkozy, metteremo al bando il burqa
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