Se Bob Marley e Leonardo Da Vinci avessero un blog

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Dai giudizi di Humphrey Bogart sul cinema contemporaneo alla diatriba Freud-Jung rivista in salsa digitale passando per le brame di conquista online di Cesare. Il progetto Blogs do Além resuscita personaggi storici e li trasforma in blogger

di Raffaele Mastrolonardo

Leonardo Da Vinci
si candida alla poltrona di sindaco di San Paolo, perché – dice – i problemi della città sono tali che “c'è bisogno di un genio”. Darwin, più pop, ricorre alla teoria della selezione naturale per spiegare le difficoltà della nazionale di calcio brasiliana in un post significativamente intitolato “Seleção Natural” (“seleção”, in portoghese, indica anche la squadra di calcio del Brasile). Bob Marley, da parte sua, si concentra sulla vita familiare e racconta la genesi di una delle sue canzoni più celebri, “No woman, no cry”: è il tentativo di consolare la moglie Rita, disperata per la cronica smemoratezza del marito al quale nemmeno decine di post-it appesi per la casa servono a ricordare le più banali incombenze.

Se vi siete mai chiesti che cosa scriverebbero alcuni personaggi che hanno fatto la storia in un diario online, date un’occhiata a Blogs do Além (blog dall'aldilà), progetto che è da poco stato selezionato per il prestigioso premio BOB (Best blog of the world). Concepito da un pubblicitario brasiliano di nome Vitor Knijnik, si diverte a fare proprio questo: inventare i weblog di individui famosi che non sono più tra noi e adattarli, con una buona dose di ironia, al medium online più popolare della nostra epoca.

“E' un idea nata nel 2008 come rubrica per la rivista brasiliana Carta Capital che nel tempo ho deciso di trasformare in un progetto online” spiega Knijnik, 44 anni. “Parlando con un amico ci siamo detti che se Shakespeare avesse pubblicato oggi le sue opere in rete avrebbe avuto di certo problemi con i commenti. Da lì a sperimentare in pratica il passo è stato breve”.

Come fantasmi virtuali a cui sia dato il privilegio di osservare la società contemporanea i trapassati celebri di Knijnik esprimono considerazioni sul mondo d'oggi a partire dalla propria esperienza personale e con lo sguardo tipicamente soggettivo del blogger. Humphrey Bogart, per esempio, si lamenta dell'andazzo del cinema odierno dove i muscoli servono a nascondere la mollezza di carattere degli attori. La decadenza è tale, afferma, che i due ruoli maschili principali in Casablanca sarebbero interpretati da Vin Diesel e Wesley Snipes. Cesare, invece, vede nella blogosfera l'ultimo territorio che gli resta da conquistare (preferito a Twitter dove è segnalata una presenza cospicua di irriducibili Galli). “Militare, politico e imperatore”, così si definisce nel suo profilo, l'uomo che ha ispirato condottieri di ogni epoca fa tesoro della sua tragica fine (come è noto, è stato assassinato in Senato) per immaginare una carriera da senatore nel Brasile contemporaneo.

Attualmente i diari online dei trapassati celebri sono 91, ciascuno con un solo post. “Ma su alcuni personaggi vorrei tornare presto”, dice Knijnik che si fa aiutare da un amico per le grafiche dei blog, tutte personalizzate. Per il resto, assicura, fa tutto da solo scorrazzando per la storia e impersonando individui del calibro di Socrate, Gandhi, Coco Chanel o Confucio che resuscitano per giudicare, criticare e spiegare. E' il caso di Freud che, stufo di essere male interpretato, decide di chiarificare alcuni concetti fondamentali del suo pensiero ad uso del pubblico contemporaneo. “L'invidia del pene è ciò che si prova quando si guarda Angelina Jolie seminuda”, attacca il padre della psicanalisi, per poi precisare: “l'invidia del pene di Brad Pitt”, ovviamente. Mentre il suo ex allievo Carl Gustav Jung offre una spiegazione tutta digitale della rottura tra lui e il maestro: la decisione di Freud di cancellarsi da “seguace” di Jung su Twitter e da “amico” su Facebook sono stati “atti inaccettabili”, secondo lo psicologo svizzero che, come tutti i colleghi famosi, ha il limite di esprimersi solo in portoghese.

“Tuttavia, nel giro di un paio di settimane 20 blog saranno tradotti in inglese”, promette Knijnik, conscio che, nell'epoca della rete, una versione anglofona potrà rendere i suoi blogger celebri ancora più popolari.



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