Corea del Sud, coprifuoco online per i videogame

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Il governo ha deciso che dopo mezzanotte i minori non potranno giocare. Il provvedimento, di difficile attuazione per problemi tecnici, vuole contrastare l'epidemia di dipendenza da videogiochi e internet che affligge il Paese

di Gabriele De Palma

Niente videogame dopo mezzanotte per i minori. Lo ha deciso il Ministro della Cultura, dello Sport e del Turismo sudcoreano per contrastare la dipendenza dai giochi, soprattutto da quelli online multiruolo, che stanno creando non pochi problemi in estremo oriente. Il provvedimento – in vigore a partire dal prossimo autunno -  prevede che per sei ore durante la notte (nelle fasce orarie: 0-6; 1-7; 2-8) non sia tecnicamente possibile giocare a diciannove titoli tra i più utilizzati dai giovani coreani. Soprattutto Mmorpg (giochi multiruolo online), che sono tra i principali indiziati di “drogare” l'utente, “costringendolo” a sessioni infinite.

Visto che la dipendenza non procura danni solamente nelle ore notturne, il provvedimento prevede che a qualsiasi ora del giorno la connessione venga forzatamente rallentata dall'internet provider ai minorenni che giocano per più di sei ore consecutive. In aggiunta il Ministro ha annunciato che verrà messo a punto un sistema – di cui ancora non si sa nulla - per impedire che gli utenti minorenni accedano al pc di casa sotto mentite spoglie genitoriali.
Il problema del controllo online è in realtà assai problematico. Se il monitoraggio è effettuato da un software infatti è sempre teoricamente possibile aggirarlo con un altro software; altri metodi per verificare l'identità dei giocatori possono prevedere l'uso di codici autogenerati su token (le chiavette dei conti bancari online) o strumenti biometrici come il riconoscimento tramite iride o impronta digitale.

Il provvedimento solleva le ironie di una parte della rete, che lo assimila ad alcune ricerche a sostegno della pericolosità dei videogame pubblicate in passato, come quella dell'Università dell'Iowa sull'igiene orale e la facilità per i giocatori di sviluppare carie. Il problema però non va sottovalutato e l'opinione pubblica coreana è stata molto impressionata lo scorso autunno dal caso di due genitori che hanno lasciato morire di fame il figlio di pochi mesi perché troppo occupati a giocare a Prius, Mmorpg molto popolare in Corea. Altre morti sono state causate da interminabili sedute, durate anche una settimana, terminate anziché con il classico Game Over, con il più tragico Giocatore Over. Per questo a Seoul le prime cliniche specializzate in disintossicazione da schermo risalgono al 2007. In Italia recentemente è stata aperta la prima del genere in Val d'Aosta. Giochiamo responsabilmente.

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