Sud Africa, forti tensioni dopo l'omicidio di Terre'Blanche

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Nel Paese africano si respira un clima sempre più pesante a seguito dell'uccisione del fondatore del movimento segregazionista Awb. Il rischio è che si verifichino rappresaglie a sfondo razziale a soli due mesi dai mondiali di calcio

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Crescono le tensioni in Sud Africa a due giorni dall'omicidio di Eugène Ney Terre'Blanche, fondatore e leader storico del movimento d'estrema destra Awb. Benché sia stato accertato che l'uccisione a colpi di machete e tubi d'irrigazione sia da ricondurre a una lite per stipendi non pagati, che ha portato all'arresto di due dipendenti del 69enne politico, i militanti dell'Awb ritengono che il movente del delitto sia di natura politica e hanno già parlato di "dichiarazione di guerra dei neri contro i bianchi". A decine si sono recati in abiti paramilitari davanti alla fattoria di Terre'Blanche a Vendersdorp, brandendo bandiere dell'ex Repubblica Boera. In ogni caso, facendo eco all'appello lanciato dal presidente sudafricano Jacob Zuma, i vertici del movimento hanno chiesto ai propri affiliati di non reagire nell'immediato, pur avendo precisato che in occasione della prossima conferenza, fissata per il 1° maggio, sarà deciso il da farsi "per vendicare la morte di Terre'Blanche". Indossando una maglietta recante la scritta 100% boero, il leader dell'Awb Pieter Steyn ha dichiarato: "Noi non siamo razzisti. Pensiamo semplicemente che ognuno debba stare con quelli della sua razza".

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