A Bruxelles i deputati della Commissione Affari interni hanno votato all'unanimità la messa al bando del velo integrale da tutti i luoghi pubblici. Il provvedimento potrebbe divenire legge a fine aprile
Decisione storica quella presa, il 31 marzo, dalla Commissione parlamentare belga per gli Affari interni, i cui deputati hanno votato all'unanimità il divieto assoluto di burqa e niqab in tutti i luoghi pubblici. Due le ragioni sottese a un voto, che ha visto concordi politici di ogni schieramento: in primo luogo la sicurezza nazionale, che può essere tutelata solo garantendo l'identificazione delle persone; quindi la dignità della donna e il rispetto dei diritti fondamentali, conculcati, secondo i parlamentari belgi, proprio dall'uso del velo integrale. Se il provvedimento divenisse legge, il Belgio sarebbe il primo Paese in Europa a vietare l'uso del velo integrale nei luoghi pubblici. Sulla stessa questione, invece, la Francia si divide. Il 30 marzo il Consiglio di Stato ha espresso parere contrario alla possibilità di vietare burqa e niqab nei luoghi pubblici, pur ribadendo la necessità di lasciare il viso scoperto, in alcune circostanze specifiche, per ragioni di sicurezza. Senza dimenticare che la Francia con i suoi 6 milioni di musulmani ospita la comunità islamica più importante d'Europa. Ma su questo punto il presidente Sarkozy non vuole sentire ragioni, come ha dichiarato la scorsa settimana. A suo parere il velo integrale offende la dignità della donna e l'unica soluzione è il divieto assoluto.
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