Le prese di distanza del Vaticano sugli abusi sessuali di sacerdoti arrivano anche sul noto social-network, su cui la Santa Sede ha aperto da qualche giorno un account
“Nessuna copertura o proibizione di denuncia degli abusi”.
Dopo le accuse del New York Times sui silenzi di Benedetto XVI nei confronti di alcuni episodi di pedofilia, la replica della Santa Sede arriva anche sul web.
Il canale, stavolta, è Twitter, uno dei più cliccati social-network del momento, su cui da qualche giorno anche il Vaticano ha deciso di aprire un account.
I messaggi di censura nei confronti degli scandali sessuali che hanno travolto in questi giorni diversi sacerdoti sono molti: “la pedofilia è sempre un male” si legge in uno dei post; oppure: “il Papa chiede scusa per gli abusi sessuali in Australia”.
Sul social-network, la Sede Apostolica ha creato cinque account: in inglese, in francese, in tedesco, in spagnolo e, ovviamente, in italiano. Oltre che di un sito, il Vaticano dispone anche di un aggiornatissimo canale video su YouTube. Benedetto XVI non è però il solo leader spirituale a utilizzare le nuove piattaforme digitali: da qualche settimana, anche il Dalai Lama è su Flickr.(F.M.B.)
Dopo le accuse del New York Times sui silenzi di Benedetto XVI nei confronti di alcuni episodi di pedofilia, la replica della Santa Sede arriva anche sul web.
Il canale, stavolta, è Twitter, uno dei più cliccati social-network del momento, su cui da qualche giorno anche il Vaticano ha deciso di aprire un account.
I messaggi di censura nei confronti degli scandali sessuali che hanno travolto in questi giorni diversi sacerdoti sono molti: “la pedofilia è sempre un male” si legge in uno dei post; oppure: “il Papa chiede scusa per gli abusi sessuali in Australia”.
Sul social-network, la Sede Apostolica ha creato cinque account: in inglese, in francese, in tedesco, in spagnolo e, ovviamente, in italiano. Oltre che di un sito, il Vaticano dispone anche di un aggiornatissimo canale video su YouTube. Benedetto XVI non è però il solo leader spirituale a utilizzare le nuove piattaforme digitali: da qualche settimana, anche il Dalai Lama è su Flickr.(F.M.B.)