Il regista e saggista americano è soddisfatto del passo avanti che è stato fatto, ma non risparmia alcune critiche: "Il sistema resta nelle mani delle compagnie private"
Barack Obama trova un altro, insospettabile, oppositore della sua riforma. E' il regista americano Michael Moore che un'intervista sottolinea i punti deboli di questo "nuovo corso" della sanità statunitense. Ovviamente però Moore tiene a precisare anche gli aspetti positivi ed è per questo che la definisce una riforma che "fa due passi avanti e uno indietro".
"I due passi avanti - dice Moore - sono i buoni motivi per cui le compagnie assicuratrici entro sei mesi non potranno negare la copertura ai bambini con malattie croniche. La cosa peggiore della riforma è che il sistema sanitario rimarrà comunque nelle mani delle compagnie private che fanno i soldi mettendosi in mezzo tra la gente e i dottori".
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