Amnesty: l’Italia esporta strumenti di tortura

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Secondo l’organizzazione umanitaria anche Repubblica Ceca e Germania consentono il traffico di armi che possono essere usate per torturare. Il nostro paese produce manette elettriche

La Repubblica Ceca e la Germania, ma anche l'Italia, sono tra i Paesi europei che consentono il traffico di armi che possono essere usate come strumenti di tortura. La denuncia arriva da Amnesty International ( leggi il comunicato ), che ha stilato un rapporto insieme alla Omega Research Foundation, sui Paesi membri Ue che non riescono ad arginare il commercio di tali strumenti (manganelli arpionati, cuffie da elettroshock, spray chimici) nonostante la legislazione in materia. L'Italia è finita nel mirino per la produzione di 50.000 polsini e manette che sui prigionieri scaricano cariche elettriche da 50mila volt.

"In alcuni Paesi dell'Unione europea ci sono aziende che pubblicizzano e commerciano strumenti di tortura". Ascolta l'intervento di Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia.


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