Un tribunale della capitale cinese ha confermato la condanna a 11 anni per il dissidente cinese autore della “Carta 08”, un documento che rivendicava il diritto alla democrazia anche per i cinesi. Forte delusione da parte degli Usa
"La pena è stata confermata". Con queste poche e laconiche parole l’avvocato di Xiaobo, Shang Baojun, ha commentato la sentenza del tribunale di Pechinio. Liu Xiaobo era stato condannato in primo grado a 11 anni il giorno di Natale dell'anno scorso da un tribunale di Pechino per "istigazione a sovvertire i poteri dello Stato", dopo essere stato uno degli autori della "Carta 08", un documento che reclamava la democrazia in Cina, sul modello della "Carta 77" dei dissidenti cecoslovacchi degli anni Settanta.
Liu Xiaobo, scrittore ed ex docente universitario, era già stato in prigione dopo la repressione del movimento democratico di piazza Tienanmen, nel giugno 1989. Era stato arrestato nuovamente nel 2008, poco dopo la pubblicazione della Carta 08.
Forte delusione è stata espressa dagli Stati Uniti e dall'unione Europea. Per bocca del loro ambasciatore nella Repubblica Popolare, Jon M. Huntsman, gli Stati Uniti hanno insistito sull’immediata liberazione del dissidente cinese.
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Verdetto di natale per il dissidente di Tienanmen
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