Una lunga scia di sangue ha caratterizzato l’Arbain, il pellegrinaggio annuale alla città santa sciita di Kerbala. Anche oggi un attentato con almeno 30 morti. Nella settimana trascorsa sono state almeno 60 le vittime di altri due distinti attentati
Due attentatori suicidi, alla guida di due autobomba, si sono fatti esplodere stamani nei pressi di un ponte di accesso a Kerbala e subito dopo, hanno riferito testimoni, in alcune zone della città si sono anche abbattuti dei colpi di mortaio. Il bilancio è ancora incerto, ma di sicuro è pesante. Alcune fonti parlano di 27 morti, altre 30 altre ancora circa 40, ma lacune fonti arrivano fino a 60. Un macabro conteggio. I feriti sono quasi 150. A quell'ora, centinaia di migliaia di fedeli, forse un milione, si accingevano a ripartire.
Secondo quanto hanno indicato le autorità locali, nelle ultime due settimane Kerbala è stata meta di oltre dieci milioni di pellegrini, molti dei quali giunti dall'estero. Le celebrazioni delle ricorrenze religiose sciite erano vietate in Iraq durante gli anni del regime di Saddam Hussein, ma sin dalla sua caduta, nel 2003, vengono invece osservate con enorme partecipazione dei fedeli. E vengono regolarmente prese di mira con molteplici attentati suicidi dai terroristi che vogliono alimentare l'odio tra le due confessioni islamiche: sciiti e sunniti.
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Secondo quanto hanno indicato le autorità locali, nelle ultime due settimane Kerbala è stata meta di oltre dieci milioni di pellegrini, molti dei quali giunti dall'estero. Le celebrazioni delle ricorrenze religiose sciite erano vietate in Iraq durante gli anni del regime di Saddam Hussein, ma sin dalla sua caduta, nel 2003, vengono invece osservate con enorme partecipazione dei fedeli. E vengono regolarmente prese di mira con molteplici attentati suicidi dai terroristi che vogliono alimentare l'odio tra le due confessioni islamiche: sciiti e sunniti.
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