L'atroce destino di Medine Memi, sotterrata dai propri parenti per "lavare" l'onore della famiglia. Lo ha stabilito l'autopsia eseguita sul suo corpo: gli esami hanno rivelato la presenza di terra nei polmoni e nello stomaco
Sepolta viva dai parenti per "lavare" l'onore della famiglia perché sospettavano che a 16 anni frequentasse degli uomini. Questo l'atroce destino di Medine Memi, come riferisce l'agenzia turca Anadolu citando i risultati dell'autopsia cui è stato sottoposto il cadavere della ragazza. Come ha riferito all'agenzia un medico legale che ha preferito restare anonimo, il corpo della giovane "è stato ritrovato in posizione seduta in una fossa profonda due metri e gli esami hanno rivelato la presenza di terra nei polmoni e nello stomaco, cosa che dimostra che è stata sepolta viva".
"La ragazza aveva i polsi legati ed era cosciente" ha detto il responsabile dell'Istituto di Medicina legale della città a maggioranza curda di Malatya, nell'Anatolia sud-orientale, presso il paese di Kahta dove è stato commesso il crimine. Il cadavere della ragazza era stato disseppellito nel giardino della casa dei suoi genitori lo scorso dicembre dopo che la sua scomparsa era stata denunciata un mese prima. Per l'uccisione di Medine Memi sono stati fermati per ora il padre ed il nonno, che non hanno fatto alcuna dichiarazione, mentre le indagini continuano.
I "delitti d'onore" sono ancora una piaga che affligge il Paese nonostante il governo di Ankara abbia inasprito le pene per i responsabili di questo genere di crimine. Stando a un rapporto presentato lo scorso anno ad Istanbul da John Austin, membro britannico dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, in Turchia almeno una persona a settimana è vittima di un delitto d'onore. E in tutto il Paese nel quinquennio 2003-2007 i morti per questo crimine sono stati oltre 1.100.
"La ragazza aveva i polsi legati ed era cosciente" ha detto il responsabile dell'Istituto di Medicina legale della città a maggioranza curda di Malatya, nell'Anatolia sud-orientale, presso il paese di Kahta dove è stato commesso il crimine. Il cadavere della ragazza era stato disseppellito nel giardino della casa dei suoi genitori lo scorso dicembre dopo che la sua scomparsa era stata denunciata un mese prima. Per l'uccisione di Medine Memi sono stati fermati per ora il padre ed il nonno, che non hanno fatto alcuna dichiarazione, mentre le indagini continuano.
I "delitti d'onore" sono ancora una piaga che affligge il Paese nonostante il governo di Ankara abbia inasprito le pene per i responsabili di questo genere di crimine. Stando a un rapporto presentato lo scorso anno ad Istanbul da John Austin, membro britannico dell'Assemblea parlamentare del Consiglio d'Europa, in Turchia almeno una persona a settimana è vittima di un delitto d'onore. E in tutto il Paese nel quinquennio 2003-2007 i morti per questo crimine sono stati oltre 1.100.