L'ex primo ministro francese Dominique de Villepin è stato assolto dall'accusa di falsa denuncia nella vicenda Clearstream. Una storia di conti bancari segreti all'estero, con nomi importanti, tra cui quello del presidente Sarkozy
L'ex primo ministro francese Dominique de Villepin è stato assolto dall'accusa di falsa denuncia nella vicenda Clearstream, al processo che era diventato una sorta di duello con il presidente della Repubblica Nicolas Sarkozy.
La vicenda si riferisce a nomi di politici, fra i quali quello dell'attuale capo dello stato, che erano stati danneggiati da una manovra fraudolenta: erano stati inseriti in un elenco di possessori di conti bancari segreti all'estero.
"Non ho nessun rancore. Nessun risentimento. Voglio voltare pagina. Sono stato ferito dall'immagine che hanno voluto dare della politica, del mio impegno trentennale. Voglio voltarmi adesso verso l'avvenire per servire i francesi e contribuire in uno spirito di unità alla ripresa della Francia", ha detto de Villepin, uscendo dal tribunale di Parigi. "Penso in questo momento alla mia famiglia che ha conosciuto giorno dopo giorno insinuazioni e sospetti", afferma ancora de Villepin, aggiungendo: "Rendo omaggio al coraggio del tribunale che ha saputo far trionfare la giustizia e il diritto sulla politica". "Sono fiero di essere il cittadino di un Paese, la Francia, dove lo spirito di indipendenza è ancora vivo", conclude l'ex premier.
Entrando in tribunale aveva detto: "ne uscirò pulito". Oggi, l'ex primo ministro e delfino di Jacques Chirac, Dominique de Villepin, ha avuto ragione. Per il capo dello stato Nicolas Sarkozy, che oggi compie 55 anni, compleanno amaro: l'acerrimo nemico, possibile sfidante per le presidenziali del 2012, ha vinto su tutta la linea.
Sarkozy, che si era costituito parte civile contro de Villepin, sarebbe stato danneggiato - secondo l'accusa - da un vasto complotto politico che avrebbe puntato a destabilizzarlo prima delle elezioni presidenziali, poi vinte, del 2007. De Villepin sarebbe stato il candidato preferito di Chirac, al quale era invece inviso Sarkozy. L'avversione fra i due esponenti della destra ha toccato, in questi tre mesi di processo, i suoi livelli massimi. Con il presidente Sarkozy che ha parlato una volta pubblicamente di de Villepin come di "colpevole" invece di usare la parola "sospetto" nel caso Clearstream.
E con de Villepin che ha denunciato a gran voce "l'accanimento di un personaggio" come unico motivo per il quale era accusato in tribunale. Il duello fra i due assume da oggi - a metà mandato del presidente Sarkozy - un significato del tutto nuovo dal momento che de Villepin si è posto come possibile candidato nel 2012 ed ha moltiplicato nelle ultime settimane le sue apparizioni pubbliche, anche in banlieue, presentandosi come "alternativa".
La vicenda si riferisce a nomi di politici, fra i quali quello dell'attuale capo dello stato, che erano stati danneggiati da una manovra fraudolenta: erano stati inseriti in un elenco di possessori di conti bancari segreti all'estero.
"Non ho nessun rancore. Nessun risentimento. Voglio voltare pagina. Sono stato ferito dall'immagine che hanno voluto dare della politica, del mio impegno trentennale. Voglio voltarmi adesso verso l'avvenire per servire i francesi e contribuire in uno spirito di unità alla ripresa della Francia", ha detto de Villepin, uscendo dal tribunale di Parigi. "Penso in questo momento alla mia famiglia che ha conosciuto giorno dopo giorno insinuazioni e sospetti", afferma ancora de Villepin, aggiungendo: "Rendo omaggio al coraggio del tribunale che ha saputo far trionfare la giustizia e il diritto sulla politica". "Sono fiero di essere il cittadino di un Paese, la Francia, dove lo spirito di indipendenza è ancora vivo", conclude l'ex premier.
Entrando in tribunale aveva detto: "ne uscirò pulito". Oggi, l'ex primo ministro e delfino di Jacques Chirac, Dominique de Villepin, ha avuto ragione. Per il capo dello stato Nicolas Sarkozy, che oggi compie 55 anni, compleanno amaro: l'acerrimo nemico, possibile sfidante per le presidenziali del 2012, ha vinto su tutta la linea.
Sarkozy, che si era costituito parte civile contro de Villepin, sarebbe stato danneggiato - secondo l'accusa - da un vasto complotto politico che avrebbe puntato a destabilizzarlo prima delle elezioni presidenziali, poi vinte, del 2007. De Villepin sarebbe stato il candidato preferito di Chirac, al quale era invece inviso Sarkozy. L'avversione fra i due esponenti della destra ha toccato, in questi tre mesi di processo, i suoi livelli massimi. Con il presidente Sarkozy che ha parlato una volta pubblicamente di de Villepin come di "colpevole" invece di usare la parola "sospetto" nel caso Clearstream.
E con de Villepin che ha denunciato a gran voce "l'accanimento di un personaggio" come unico motivo per il quale era accusato in tribunale. Il duello fra i due assume da oggi - a metà mandato del presidente Sarkozy - un significato del tutto nuovo dal momento che de Villepin si è posto come possibile candidato nel 2012 ed ha moltiplicato nelle ultime settimane le sue apparizioni pubbliche, anche in banlieue, presentandosi come "alternativa".