A 10 giorni dal devastante terremoto le squadre di soccorso hanno deciso di interrompere le ricerche di eventuali superstiti sotto le macerie per concentrarsi sulla distribuzione degli aiuti. A dare dei consigli è arrivato anche Bertolaso
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La terra continua a tremare ad Haiti. Un paio di brevi ma abbastanza potenti scosse di assestamento hanno fatto esplodere il panico a Port Au Prince, la capitale dell'Isola devastata dal sisma dieci giorni fa. Appena avvertite le scosse, molta gente si è riversata per le strade di Port Au Prince allontanandosi dagli edifici in cemento, temendo il ripetersi del terremoto che ha ucciso 75 mila persone e lasciandone oltre un milione senza casa.
Intanto, proprio nel giorno in cui il segretario generale Ban Ki-moon ha annunciato che è salito ad almeno 70 morti il bilancio provvisorio tra il personale Onu e, a tuttora, mancano all'appello 146 persone dello staff delle Nazioni Unite, i team di soccorso guidati dall'Onu hanno deciso di interrompere le ricerche di eventuali superstiti sotto le macerie di Haiti, devastata dal terremoto, per concentrarsi sulla distribuzione degli "aiuti umanitari a coloro che ne hanno bisogno". Lo ha reso noto una portavoce a Ginevra. Elisabeth Byrs, portavoce per l'Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari, ha anche aggiunto che alcuni team, "che sono esausti, stanno cominciando a tornare a casa", mentre quelli equipaggiati con attrezzatura pesante "continuano ad estrarre cadaveri". Ma la notizia che due donne anziane sono state estratte vive dalle macerie, vicino allo stadio della capitale, rende questa decisione molto discutibile.
In oltre una settimana di intenso lavoro tra le macerie del Paese caraibico, i team internazionali di soccorso coordinati dall'Onu sono riusciti ad estrarre vive 121 persone, un numero-record dovuto probabilmente al microclima locale e al particolare tipo di costruzione della zona.
Guido Bertolaso è giunto a Port-Au-Prince. Il Capo del Dipartimento della Protezione civile era partito ieri sera da Roma insieme all'Ambasciatrice di Haiti nella capitale, Ge'ri Benoit, e a personale del Dipartimento della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate e della Croce Rossa Italiana. Insieme al personale sono stati inviati anche viveri, materiale sanitario, elettrico e vestiario. Il Governo ha affidato a Bertolaso il compito di valutare la situazione sul campo e pianificare le attività necessarie per coordinare gli aiuti italiani in favore della popolazione colpita dal terremoto. Nella zona già al lavoro un Advanced Team italiano, partito il giorno dopo il terremoto, ed è attivo un ospedale da campo nella zona di Petionne Ville.
Il Capo della nostra Protezione Civile ha immediatamente incontrato il Presidente di Haiti, Rene' Preval che ha espresso la gratitudine del suo Paese per quello che sta facendo l'Italia nell'emergenza post terremoto. "Da parte del presidente c'è stata una gratitudine davvero commovente, un apprezzamento per il nostro operato convinto, sincero, fraterno, affettuoso", ha riferito Bertolaso. Sia il presidente che il primo ministro che gli altri componenti dell'esecutivo, presenti al colloquio, "hanno ringraziato tutti gli italiani, hanno ringraziato il governo e tutte le comunità locali (e' stata citata in particolare la città di Milano) per gli interventi che fino ad oggi abbiamo potuto garantire - ha detto Bertolaso -, ma credo che anche in futuro faremo in modo che la gente di Haiti ci sia grata e possa ricordarsi di quello che sta facendo l'Italia".
Un ulteriore esempio dell’impegno italiano sull’isola caraibica è Il campo della Croce Rossa Italiana che sarà montato a 500 metri dall' aeroporto di Port-au-Prince e sarà pronto entro 48 ore. Gli operatori dell' organizzazione in questo momento, con un convoglio umanitario composto anche da altre società nazionali del movimento, si sta dirigendo da Santo Domingo alla capitale haitiana. In giornata è previsto l'arrivo di materiale ed operatori sul luogo. Immediatamente comincerà l'allestimento del campo che prevede oltre alle tende per accogliere i sopravvissuti al terremoto, una cucina da campo per circa 1500 pasti al giorno, e due impianti di potabilizzazione dell'acqua che depureranno oltre 8000 litri d'acqua all'ora.
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Intanto, proprio nel giorno in cui il segretario generale Ban Ki-moon ha annunciato che è salito ad almeno 70 morti il bilancio provvisorio tra il personale Onu e, a tuttora, mancano all'appello 146 persone dello staff delle Nazioni Unite, i team di soccorso guidati dall'Onu hanno deciso di interrompere le ricerche di eventuali superstiti sotto le macerie di Haiti, devastata dal terremoto, per concentrarsi sulla distribuzione degli "aiuti umanitari a coloro che ne hanno bisogno". Lo ha reso noto una portavoce a Ginevra. Elisabeth Byrs, portavoce per l'Ufficio Onu per il Coordinamento degli Affari Umanitari, ha anche aggiunto che alcuni team, "che sono esausti, stanno cominciando a tornare a casa", mentre quelli equipaggiati con attrezzatura pesante "continuano ad estrarre cadaveri". Ma la notizia che due donne anziane sono state estratte vive dalle macerie, vicino allo stadio della capitale, rende questa decisione molto discutibile.
In oltre una settimana di intenso lavoro tra le macerie del Paese caraibico, i team internazionali di soccorso coordinati dall'Onu sono riusciti ad estrarre vive 121 persone, un numero-record dovuto probabilmente al microclima locale e al particolare tipo di costruzione della zona.
Guido Bertolaso è giunto a Port-Au-Prince. Il Capo del Dipartimento della Protezione civile era partito ieri sera da Roma insieme all'Ambasciatrice di Haiti nella capitale, Ge'ri Benoit, e a personale del Dipartimento della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco, delle Forze Armate e della Croce Rossa Italiana. Insieme al personale sono stati inviati anche viveri, materiale sanitario, elettrico e vestiario. Il Governo ha affidato a Bertolaso il compito di valutare la situazione sul campo e pianificare le attività necessarie per coordinare gli aiuti italiani in favore della popolazione colpita dal terremoto. Nella zona già al lavoro un Advanced Team italiano, partito il giorno dopo il terremoto, ed è attivo un ospedale da campo nella zona di Petionne Ville.
Il Capo della nostra Protezione Civile ha immediatamente incontrato il Presidente di Haiti, Rene' Preval che ha espresso la gratitudine del suo Paese per quello che sta facendo l'Italia nell'emergenza post terremoto. "Da parte del presidente c'è stata una gratitudine davvero commovente, un apprezzamento per il nostro operato convinto, sincero, fraterno, affettuoso", ha riferito Bertolaso. Sia il presidente che il primo ministro che gli altri componenti dell'esecutivo, presenti al colloquio, "hanno ringraziato tutti gli italiani, hanno ringraziato il governo e tutte le comunità locali (e' stata citata in particolare la città di Milano) per gli interventi che fino ad oggi abbiamo potuto garantire - ha detto Bertolaso -, ma credo che anche in futuro faremo in modo che la gente di Haiti ci sia grata e possa ricordarsi di quello che sta facendo l'Italia".
Un ulteriore esempio dell’impegno italiano sull’isola caraibica è Il campo della Croce Rossa Italiana che sarà montato a 500 metri dall' aeroporto di Port-au-Prince e sarà pronto entro 48 ore. Gli operatori dell' organizzazione in questo momento, con un convoglio umanitario composto anche da altre società nazionali del movimento, si sta dirigendo da Santo Domingo alla capitale haitiana. In giornata è previsto l'arrivo di materiale ed operatori sul luogo. Immediatamente comincerà l'allestimento del campo che prevede oltre alle tende per accogliere i sopravvissuti al terremoto, una cucina da campo per circa 1500 pasti al giorno, e due impianti di potabilizzazione dell'acqua che depureranno oltre 8000 litri d'acqua all'ora.
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