Il capo della nostra Protezione Civile è sbarcato nell'isola caraibica. Prima denuncia la mancanza di coordinamento e poi garantisce: "Ci stiamo impegnando per dare aiuto anche in questo campo"
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Al presidente della Repubblica e al primo ministro - ha detto Bertolaso - abbiamo in primo luogo portato le condoglianze di tutto il popolo italiano, del presidente della Repubblica Napolitano, del premier Berlusconi e, dopo aver raccontato tutto quello che ha fatto l'Italia fino ad oggi, abbiamo chiesto quali siano per loro le principali esigenze e le urgenze più importanti".
"Non sorprendentemente - ha aggiunto - abbiamo capito che il problema del coordinamento rappresenta anche per il governo di Haiti il problema principale. E credo che lì potremo dare una mano. Poi si tratta ovviamente di immaginare quali altri aiuti potremo garantire: domani mattina avrò un'altra riunione con il presidente della Repubblica e con il primo ministro e decideremo in quella occasione quali saranno i futuri passi del nostro Paese".
Il capo del dipartimento della Protezione Civile ha quindi ricordato che "c'è l'ammiraglia della nostra Marina, la portaerei Cavour, che sta navigando verso Haiti. Arriverà tra qualche giorno con degli elicotteri - molto importanti per garantire gli spostamenti, il trasporto di materiali, medicine e feriti - con il suo ospedale dotato di diversi reparti specializzati, con macchine per il movimento a terra, camion e circa 200 soldati del Genio militare che abbiamo già visto all'Aquila quanto sono stati preziosi per le attività di prima emergenza e per la ricostruzione. Insomma - ha proseguito - stiamo facendo arrivare non solo una unità navale, ma un concentrato di 'sistema Italia' che adesso dobbiamo decidere con il governo di Haiti come utilizzarlo, dove e in quali situazioni".
Riguardo al coordinamento, Bertolaso ha detto di aspettare gli ulteriori incontri che avrà tra oggi e domani "per vedere come poter dare una mano anche in questo campo". Una cosa è certa: "C'è grande confusione, grande incertezza, disorientamento anche da parte delle autorità locali. E come sempre c'è anche grande voglia di aiutare da parte dei paesi e delle organizzazioni internazionali, ma si percepisce in modo evidente questa mancanza di coordinamento e anche di un punto di riferimento. Il presidente della Repubblica mi ha detto: 'Qua non si capisce chi fa che cosa' e mi pare che questa sia una desolante constatazione, la fotografia migliore di quella che è la situazione".
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