Haiti, Governo: "Stimiamo almeno 200mila vittime"

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A sette giorni dal sisma, sull'isola caraibica continuano le violenze e i saccheggi. Il coprifuoco disposto dal Governo non sembra impedire il caos per le strade del paese. L'Italia invia Bertolaso

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Ad una settimana dal terremoto, l'aumento continuo dei soldati Usa e la possibilità che ne giungano altri 3.500 delle Nazioni Unite, hanno portato un barlume di speranza fra i sopravvissuti di Haiti, alla ricerca disperata di rifornimenti e sicurezza. Nella capitale Port-au-Prince, centinaia di senzatetto si trovano infatti a fare i conti con le bande di saccheggiatori che del tutto indisturbati fanno razzie scavando fra le macerie.

A bordo della nave Usa Bataan sono arrivati ad Haiti più di 2.200 soldati portando a 7.000 il numero complessivo dei militari statunitensi dispiegati tra la terraferma e il mare.  Il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha chiesto al sottosegretario Guido Bertolaso di recarsi ad Haiti per verificare con le autorità locali, i rappresentanti delle organizzazioni internazionali  e  degli altri Paesi coinvolti nella organizzazione dei soccorsi, "tutte le iniziative che il Governo Italiano potrebbe adottare per fornire ulteriori contributi alla soluzione del dramma che ha colpito la popolazione dell’Isola e per garantire la necessaria efficacia alle diverse iniziative di assistenza da parte dell’Italia, coordinando l’azione di quanti intendono prestare soccorso alle popolazioni di Haiti".

Il segretario generale dell'Onu, Ban Ki-moon, ha chiesto inoltre al Consiglio di Sicurezza di autorizzare il dispiegamento di ulteriori 3.500 soldati dell'Onu, oltre ai 7.000 militari, ai 2.000 poliziotti e ai 2.000 civili che fanno parte della missione di pace giunta per la stabilizzazione del Paese nel 2004. ''Resteremo finché sarà necessario'', ha detto il generale maggiore Cornell Wilson. ''Per la sicurezza stiamo lavorando in collaborazione e in coordinamento con le forze delle Nazioni Unite ed il governo di Haiti'', ha aggiunto. Ma le violenze e le razzie degli sciacalli non si fermano.

''Stanno rubando tutto quello che trovano, stoffe, scarpe da ginnastica'', hanno detto alcuni sopravvissuti. ''Hanno già rubato il mio riso, il mio latte, i miei spaghetti'', ha aggiunto un uomo anziano che voleva prendere ciò che gli era rimasto, ma che e' stato bloccato dai saccheggiatori. A Port-au-Prince, domenica, la polizia per placare la foga della popolazione alla disperata ricerca di qualcosa da mangiare fra le rovine di un supermercato, è stata costretta ad aprire il fuoco ed un uomo ha perso la vita.

La Croce Rossa Internazionale ha avvertito che episodi come questo aumentano di pari passo ''con la disperazione della gente''. Nei prossimi giorni gli Stati Uniti distribuiranno 600.000 razioni di cibo e da Washington il presidente Barack Obama ha chiesto che Usa, Brasile e Canada si uniscano nel fornire soccorsi.

Anche se l'unico modo per fare arrivare, in poco tempo ed in grandi quantità, dei rifornimenti alimentari sull'isola è ''ripristinare il funzionamento del porto'' della capitale haitiana, perché solo in questo modo ''garantiremo il movimento di tonnellate di merci e la ripresa di Haiti'' ha detto il capitano della guardia costiera Usa, James McPherson, intervistato alla Cnn. La Us Southern Command ieri ha fatto sapere che per valutare i danni del porto ieri sarebbe arrivata una nave di soccorso con una squadra di subacquei.

Intanto sono 90 le persone finora estratte vive dalle macerie ad Haiti.Lo riferisce l'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari. La Farnesina ha reso noto che sono scese a 5 le segnalazioni di italiani apparentemente ad Haiti,ancora in attesa di riscontro. Di queste 5, almeno 2 potrebbero riguardare persone non effettivamente presenti ad Haiti. Il quadro aggiornato della situazione:2 decessi,cui si aggiungono 2 per le quali purtroppo esistono fondati motivi di preoccupazioni

Infine sotto le macerie di una scuola cattolica crollata a Leogane, a ovest di Port au Prince, ci potrebbero essere i resti di almeno cinquecento persone tra bambini, insegnanti, preti e suore. Lo riporta oggi il Washington Post. Ieri la CNN, riferendo testimonianze di abitanti di Leogane, aveva parlato di cento bambini rimasti intrappolati sotto la loro scuola, ma non aveva confermato la notizia. Oggi il Washington Post, riportando sempre testimonianze della gente di Leogane, riferisce che sotto le macerie ci sarebbero non solo i bambini, ma anche il personale scolastico. La gente del posto ha riferito che circa mezzo migliaio di persone lavoravano e studiavano alla Santa Rosa di Lima, nel centro di Leogane, considerata la più bella scuola della città.


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