Haiti, il terremoto non ferma l’industria del turismo

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Fonte: Guardian
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A pochi chilometri dall’epicentro del sisma le navi da crociera di lusso continuano ad attraccare. Ed anche a Santo Domingo la macchina del turismo procede a gonfie vele. Lo racconta il Guardian

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Ad Haiti, a pochi chilometri dall'epicentro della catastrofe, con le sue decine di migliaia di morti, navi da crociera di lusso continuano ad attraccare in baie dalle acque cristalline dove, in spiagge private, i turisti fanno il bagno, o sorseggiano cocktail, o si divertono con i jet ski, le moto d'acqua. Lo racconta il Guardian, che pubblica in prima pagina l'immagine di una di queste navi alla fonda, accanto a una di un carretto carico di cadaveri che non trovano sepoltura al cimitero di Port au Prince.
E anche nella vicina Repubblica Dominicana, che condivide con Haiti l'isola Hispaniola, il 'business' turismo non ha avuto contraccolpi e va a gonfie vele, in particolare a Punta Cana, destinazione molto amata, tra gli altri, anche dagli italiani.

Secondo il Guardian, la Royal Caribbean Cruise si è trovata di fronte a una "decisione difficile", quando ha dovuto scegliere se attraccare con la sua Independence of the Seas, come da programma, alla Labadee Beach di Haiti, meno di 100 km da dove si scava per estrarre cadaveri e ultimi superstiti dalle macerie. Tuttavia, ha deciso per il sì: venerdì i turisti sono sbarcati nel resort di Labadee, controllato da guardie armate fino ai denti. Una seconda nave, la Navigator of the Sea èattesa nelle prossime ore.

La compagnia Usa affitta l'intera penisola nel nord di Haiti, coperta di foresta, con cinque spiagge da sogno: i passeggeri scendono, fanno il bagno, praticano sport, e comprano souvenir prima di tornare a bordo. La decisione di attraccare ha diviso i passeggeri. Le navi portano anche alimenti per aiutare la popolazione, è stato precisato, e la Royal Caribbean ha detto che donerà tutto quello che spendono i passeggeri durante lo stop alle vittime del terremoto. Ma alcuni hanno detto che non scenderanno.
Un passeggero si è detto "disgustato" dalla decisione di scendere a terra ad Haiti, e un altro, sul sito Cruise Critic, ha spiegato che "non mi posso proprio vedere a prendere il sole sulla spiaggia mentre decine di migliaia di persone morte vengono ammassate lungo le strade e i superstiti cercano cibo e acqua. Era già difficile fare un picnic a Labadee prima del terremoto, sapendo che gli haitiani muoiono di fame. Non immagino come sia possibile ingozzarsi con un hamburger ora".

Alcuni dicono di aver paura che i disperati assaltino il resort circondato da una recinzione alta 4 metri. Un altro scrive che prevede di "godersi" il sole e la gita a terra, invece. La compagnia spiega di aver dibattuto il problema, ma di aver deciso di mantenere la tappa ad Haiti perché‚ le crociere portano benefici per l'economia locale, specie in questo momento di bisogno estremo. "Alla fine, Labadee è fondamentale per la ripresa di Haiti. Centinaia di persone vivono grazie ad essa", ha detto John Weis, vice presidente di Royal Caribbean. Nella Repubblica Dominica, precisano d'altro lato i media locali, sul fronte turistico le cose sono proseguite come sempre.
La scossa di martedì è stata avvertita chiaramente nel paese, non però nelle zone turistiche. Punta Cana si trova a 630 km da Port-au-Prince. Il quotidiano locale 'Listin Diario' riferisce oggi dell'inaugurazione di un nuovo 'Centro Punta Cana Fitness and Gym', festa alla quale, tra musica merengue e bibite, "hanno partecipato numerose personalità del paese". Sia in quella località sia in altri punti turistici "gli stabilimenti - hotel, resort, spiagge - non hanno subito danni" ha precisato qualche giorno fa il ministro ai trasporti, Javier Garcia.

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