Haiti, ore d'angoscia per Cecilia

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Sono ore di angoscia per i familiari dei tre italiani dispersi. Ad Arona i familiari di Cecilia Corneo, uno dei due funzionari dell'Onu forse sepolti sotto le macerie dell'hotel Christopher, sperano di avere presto notizie della figlia

"Stiamo aspettando notizie dalla Farnesina e dall'Onu, devo lasciare libero il telefono". Sono ore di attesa ad Arona, sul lago Maggiore, per mamma Lia e il marito Gianni Corneo. La figlia Cecilia, 39 anni, è tra gli italiani che risultano dispersi ad Haiti. "Aspettiamo notizie, è tutto quello che posso dirle", racconta la donna. In un primo momento Cecilia, che amici e parenti chiamano Cillà, era stata data per salva. Ma dopo una serie di dolorose conferme e smentite il nome della donna, che lavora per l'Onu, è finito nella lista dei dispersi.

Non è chiaro se, al momento del violento terremoto che ha distrutto l'isola caraibica, stesse partecipando ad una riunione di lavoro all'hotel Christophe. "Non so cosa dirle - afferma la mamma - spero solo che presto arrivino buone notizie". Con il passare delle ore, però, si fanno sempre più flebili le speranze per Cecilia, che ad Haiti lavorava ormai da diversi anni con il marito, Patrick Hein, canadese e consigliere politico dell'Onu. Nel terremoto ha riportato alcune ferite non gravi alle gambe. Curato e dimesso dall'ospedale, ha rifiutato di lasciare l'isola fino a quando non avrà notizie certe della moglie.

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