In diretta telefonica con SKY TG24 Mohsen Makhmalbaf, produttore cinematografico e portavoce del partito di Mousavi all'estero, ha parlato delle condizioni, cui è sottoposto il leader riformista, e commentato le manifestazioni di piazza
Raggiunto telefonicamente da SKY TG24, Mohsen Makhmalbaf, produttore cinematografico iraniano e portavoce del partito di Mousavi all'estero, ha parlato del violento trattamento, che il governo sta riservando ai leader dell'opposizione. Relativamente a Mir Hossein Mousavi il regista ha detto: "E' sotto controllo da parte del regime. Tutti i suoi telefoni sono controllati. Non può andare dove vuole. Come avete saputo, anche suo nipote è strato ucciso e tutti i suoi collaboratori sono stati arrestati. Ma lui non indietreggia. Piuttosto preferisce morire, diventare un martire". Circa la tipologia dei partecipanti alle manifestazioni di protesta, Makhmalbaf ha dichiarato che si tratta soprattutto di giovani, che "non vogliono il governo degli anziani". Sul significato di tale protesta, infine, ha detto che essa segna "l'inizio di una nuova rivoluzione. Questa protesta è più di una reazione agli ultimi risultati elettorali. E’ un movimento contro la dittatura religiosa. E il regime ha paura. Per trent'anni il popolo ha avuto paura e, adesso, in sei mesi ha superato questa paura".
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