I dimostranti anti governativi in piazza nel giorno in cui si celebra la festività sciita dell'Ashura. La polizia risponde con cariche, lacrimogeni e spari
Il centro di Teheran si è trasformato stamani in un campo di battaglia, quando decine di migliaia di oppositori sono tornati in piazza e sono stati attaccati dalle forze di sicurezza in occasione della ricorrenza sciita della Ashura. Secondo i siti dell'opposizione, la polizia ha aperto il fuoco sui manifestanti e vi sarebbero stati almeno dieci morti. Ma la polizia nega che ci siano vittime. Anche se in serata la Tv di Stato conferma: "Almeno quattro vittime in piazza e tra loro il 35enne nipote del leader dell'opposizione Moussavi".
Un po' ovunque i manifestanti hanno dato fuoco anche a molti cassonetti dell'immondizia per proteggersi con il fumo dall'effetto dei lacrimogeni. Un sito dell'opposizione riferisce di scontri avvenuti anche nelle città di Isfahan e Najafabad. In quest'ultimo centro, luogo natale del grande Ayatollah dissidente Hossein Ali Montazeri, la tensione è alta fin da domenica scorsa, quando è stata annunciata la morte del leader religioso.
E dalla Casa Bianca il commento che arriva è perentorio: "Stiamo dalla parte di chi lotta per il rispetto dei diritti civili"
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