Texas, condanna a morte per un ritardato mentale

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Il tribunale dello stato meridionale statunitense ha deciso di eseguire la condanna a morte di un uomo con gravi deficit mentali, riconosciuto colpevole, nel 1997, dell’omicidio di una bambina di 11 anni

Bobby Woods, Bianco, 44 anni, condannato nel 1997 per l’omicidio di una bambina di 11 anni è stato ucciso con una iniezione letale in Texas. Una notizia triste, ma fin qui nulla di strano. Se non fosse che Woods era un ritardato mentale. Ma la Corte suprema statunitense, nonostante il deficit mentale del condannato, ha deciso di non riesaminare il caso e di confermare la sentenza.

Nel 2002 la Corte Suprema aveva affrontato il tema se la condanna a morte di un minorato mentale fosse corretta o meno, senza però giungere mai ad una conclusione definitiva. In quell’occasione i nove giudici avevano deciso che non fosse giusto condannare a morte persone con gravi handicap mentali.

Tuttavia quella sentenza lasciava alle singole Corti Statali il potere di stabilire se un singolo detenuto poteva essere definito minorato mentale o meno. Ma questo standard non è stato applicato in tutti gli stati: in Alabama, Mississipi e Texas, detenuti con un QI pari a 66 non sono considerati dementi. In California, invece, con 84 sei già giudicato un minorato. Il livello mentale di Woods era pari a 70 e aveva una capacità di scrittura pari a quella di un bambino di sette anni.

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